Con l'approvazione della Legge di Bilancio 2017 arrivano importanti aggiornamenti anche per i c.d. lavoratori precoci, persone che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che si sono trovate improvvisamente tagliate fuori dal pensionamento a causa dell'irrigidimento nei criteri contributivi di quiescenza. La nuova Quota 41 prevista all'interno del pacchetto di riforma della previdenza cerca di andare incontro ai lavoratori che si trovano con più di quattro decenni di contribuzione sulle proprie spalle, anche se la platea di accesso alla misura resta comunque limitata da diversi vincoli, primo tra tutti il fatto di aver totalizzato almeno un anno di versamenti prima del 19esimo anno di età.

Ma partiamo con ordine e vediamo tutti i criteri relativi a questa nuova opzione che permetterà agli aventi diritto di accedere alla pensione a partire dal 1° maggio 2017.

Riforma pensioni e precoci: i requisiti previsti con la nuova apertura

Abbiamo già sottolineato come il principale criterio di inclusione / esclusione sia riconducibile all'aver acquisito almeno 12 mesi di versamenti prima del 19esimo anno di età. La quota 41 chiederà poi di aver raggiunto 2132 settimane di contribuzione in modo indipendente rispetto all'età anagrafica raggiunta, mentre per poter rientrare tra i destinatari bisognerà appartenere ad uno dei profili identificati all'interno della normativa, ovvero tra:

  • le persone che si trovano in stato di disoccupazione per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell'ambito di una conciliazione;
  • le persone che assistono il coniuge o comunque un parente di primo grado con handicap grave da almeno 6 mesi;
  • coloro che hanno subito una riduzione della propria capacità lavorativa uguale o superiore al 74%;
  • i lavoratori dipendenti che risultano inseriti all'interno di una delle undici professioni indicate nel Dlgs numero 67 del 2011.

I vincoli da rispettare per poter ottenere l'accesso all'Inps

Stante quanto appena riportato, resta da sottolineare che entrambi i requisiti (quello anagrafico e quello legato alle condizioni del pensionando) devono essere rispettati contemporaneamente per poter accedere all'Inps.

Vi è poi la questione dell'ingresso a rubinetto che deve essere considerata con attenzione, visto che anche avendo i requisiti, l'accoglimento delle domande sarà legato al budget stanziato anno per anno. Si tratta di 360 milioni per il 2017, 550 milioni per il 2018 e di 570 milioni per il 2019. Raggiunto il limite annuo la domanda viene congelata e messa in graduatoria per quello successivo.

Un punto che dovrebbe far riflettere il pensionando sull'importanza di non attendere qualora, avendo i requisiti, si decida di voler dare seguito alla domanda di pensionamento tramite la nuova quota 41.

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