L'Inno di Mameli e una standing ovation per l'ex premier Matteo Renzi oggi in apertura dell'assemblea del Partito democratico che si sta svolgendo all'hotel Ergife di Roma. Sullo sfondo un tricolore enorme e la scritta "Ripartire dall'Italia". Presente ai lavori, trasmessi in diretta online su Facebook, anche il nuovo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, tra i componenti dell'assemblea dem. Nella colonna sonora d'attesa prima dell'inizio dell'assemblea il brano di Checco Zalone "La Prima Repubblica" scelto da Renzi che oggi difende le riforme varate dal suo governo ora in fase di attuazione e completamento da parte del Governo Gentiloni: dalla riforma Pensioni alla Buona scuola, dalla Pubblica ammiistrazione al Jobs act.

Standing ovation per Renzi all'assemblea del Pd

Il presidente dell'assemblea del Pd, Matteo Orfini, ha ringraziato il segretario del partito per "la battaglia referendaria persa - ha detto - ma condotta con convinzione". Ringraziamenti anche "per i 1.000 giorni di governo che tanto bene - ha sottolineato Orfini - hanno fatto al Paese". Subito dopo queste parole è scattata la standing ovation, applausi scroscianti per Renzi. Il segretario del Pd ha aperto l'assemblea parlando della Siria e del terrorismo internazionale prima di passare all'analisi della sconfitta referendaria, di ripercorrere i mille giorni del governo, e di tracciare le linee per la ripartenza, per "cambiare passo".

L'ex premier: nostre riforme la grandezza del Pd

"Daesh - ha detto Renzi - batte in ritirata, ma le immagini di Aleppo straziano il cuore. Troppo poco - ha aggiunto l'ex premier nella relazione introduttiva - si è fatto nella comunità internazionale per bloccare la strage assurda". Parlando dell'attività svolta al governo Renzi ha detto: "Queste riforme non puzzano, queste riforme - ha sottolineato - resteranno e segnano la grandezza del Partito democratico".

Dalla riforma pensioni al Jobs act, alla Buona scuola alla riforma della Pubblica amministrazione, le riforme targate Renzi a cui il popolo, al referendum del 4 dicembre scorso, ha bocciato la riforma cosituzionale. Così ha replicato il segretario del Pd a Massimo D'Alema a cui retroscena giornalistici hanno attribuito la seguente frase: "Delle riforme non resterà neanche la puzza". Di tutt'altro avviso, evidentemente, Renzi già pronto a ripartire.