Le ultime novità al 5 dicembre 2016 sulla riforma pensioni 2017 ed in particolare sull'opzione donna giungono direttamente da Facebook , Rossella Lo Iacono, amministratrice del gruppo 'OD ultimo trimestre 57-58', rassicura le sue colleghe dopo l'esito del referendum. Parole meno rassicuranti giungono invece da Giulia Molinaro, amministratrice del gruppo 'opzione donna proroga al 2018' , le novità ed i dettagli al 5 dicembre 2016.

Opzione donna e referendum: proroga a rischio dopo la vittoria del 'NO'?

L'esito referendario è stato una prevalenza del NO, ha scritto Rossella Lo Iacono sulla pagina ufficiale Facebook del gruppo ieri sera, ma non temete, si legge tra le righe, per noi non cambierà nulla.

Le lavoratrici dell'ultimo trimestre 57 /58 temevano, infatti dopo l'esito negativo del referendum, potesse cambiare qualcosa per la loro sorte previdenziale appena decisa in legge di bilancio alla Camera. Ma la Lo Iacono ha subito rassicurato le sue, scrivendo: sebbene il Presidente del Consiglio abbia fatto presente che si dimetterà, nel suo discorso ha altresì detto che " l'iter della Legge di Stabilità non subirà variazioni e che proseguirà regolarmente al Senato fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale". Quindi ha concluso il post "Tutte tranquille, il nostro risultato è blindato e nessuno ci toglie il nostro diritto di andare in pensione con Opzione Donna". Meno contenta di quanto raggiunto in LdB2017 Giulia Molinaro, amministratrice del gruppo 'opzione donna proroga al 2018', che rilasciando un'intervista ufficiale ha espresso tutta l'amarezza del folto gruppo di donne che ambiva alla prosecuzione della sperimentazione 243/2004 oltre il 2016.

Ultime news opzione donna proroga al 2018, Molinaro: si interrompe qui

Così Giulia Molinaro manifesta la sua delusione "Alla luce dei fatti e di quanto accaduto la proroga al 2018 ormai è destinata a interrompersi qui. La LdS 2016 e la LdB 2017 non ci rendono giustizia”. Ma nonostante ciò, fa presente nel corso dell'intervista, le donne non si arrenderanno, troppe sono in situazioni di difficoltà e OD resta l'unica soluzione possibile.

Porteremo avanti la nostra battaglia, ha ribadito con forza l'amministratrice del gruppo, "nella convinzione che i fondi stanziati e residui debbano essere utilizzati, come prevede la Legge, per l’uscita anticipata delle donne dal mondo del lavoro". Seguiremo, ha aggiunto, anche la proposta di Tommaso Nannicini e dell'Opzione Donna Social che oggi è in fase embrionale, per comprendere le condizioni ed i termini.

La speranza è che passando in Senato la Legge di Bilancio possa accogliere ancora qualche emendamento in favore della richiesta di opzione donna oltre il 2016, ma vi è sempre più la consapevolezza che è difficile che ciò avvenga.