Si sono ufficialmente aperte le procedure per la pensione dei docenti, del personale Ata, dei dirigenti e del personale educativo della Scuola per l'uscita da lavoro al 1° settembre 2017. Infatti, la misura previdenziale riguarda sia la pensione di vecchiaia che quella anticipata secondo i requisiti delineati dalla riforma Fornero del 2011, ovvero dall'articolo 24 della legge 201. Ma la novità della prossima ondata di pensioni nella scuola è quella di poter scegliere di usufruire dell'anticipo pensionistico (Ape) che è stato introdotto dal Governo Renzi e incluso nella prossima legge di Bilancio.

Pensioni docenti e Ata nella scuola 2017: ecco i requisiti per anticipata e vecchiaia

Il decreto di pensionamento della scuola è stato firmato lo scorso 1° dicembre dall'ex ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Nel decreto si fa riferimento alla data di scadenza per la presentazione dell'istanza di cessazione del servizio per la maturazione dei requisiti di pensione entro il 31 dicembre 2017. Per la pensione anticipata occorre la quota 42,10 di anni e mesi di contributi per gli uomini e la 41,10 per le donne. Per la pensione di vecchiaia, invece, sia per gli uomini che per le donne la maturazione avviene a 66 anni e sette mesi. Secondo le stime del ministero dell'Istruzione, interessati a presentare domanda saranno circa quindicimila impiegati della scuola, tra i quali 12 mila docenti e tremila dipendenti Ata.

Ma, secondo lo stesso Miur, altri 80 mila dipendenti sarebbero potenzialmente interessati alla pensione anticipata con l'Ape, avendo già compiuto l'età dei 63 anni e trovandosi nella situazione contributiva di almeno 20 anni di versamenti. Proprio per questo, in attesa dell'attuazione dell'Ape volontaria, il termine del 20 gennaio 2017 potrebbe essere posticipato.

Pensioni scuola 2017: uscita con quota 41 precoci, Ape social e verifica dati

Inoltre, le maestre della scuola, in qualità di lavoratrici usuranti, avranno la possibilità di vagliare sia la possibilità di pensione con quota 41 dei contribuenti precoci che l'anticipo pensionistico social, ovvero chiedendo il prestito a costo nullo.

In ogni modo, i dipendenti della scuola che siano in prossimità dell'età di pensione, possono verificare la propria posizione previdenziale all'Inps, ex gestione Inpdap, tramite il sito istituzionale dell'ente di previdenza o avvalersi di un patronato. Se i dati del portale Inps sul numero di anni di contributi versati non dovessero essere aggiornati, oppure dovessero essere inesatti, è possibile chiedere la rettifica presentando l'opportuna documentazione direttamente all'ente di previdenza.