Nuove aperture del Governo Renzi alle modifiche al piano di riforma Pensioni incluso nella legge di Bilancio 2017 che il prossime 6 dicembre comincerà il suo iter parlamentare al Senato della Repubblica dopo l'ok, nei giorni scorsi, della Camera dei Deputati. Intervenendo oggi (2 dicembre) durante un incontro promosso dalla Consulta Nazionale Anmil riunita a Roma, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali a proposito delle principali proposte dell'Associazione sulla manovra, ha dichiarato che l'esecutivo sta valutando in questi giorni possibili modifiche al piano di riforma pensioni, come per esempio l'ampliamento della platea dei beneficiari dell'Anticipo pensionistico sociale.

Manovra al Senato, Governo Renzi apre a modifiche sulle pensioni

"Stiamo valutando l'estensione dell'Ape sociale - ha detto Giuliano Poletti parlando della pensione anticipata per le categorie disagiate - anche agli invalidi del lavoro ai quali sia stata riconosciuta - ha spiegato - un’invalidità pari almeno al 60%". Ma ancora nulla di certo, si dovranno fare i conti con le risorse previste nella manovra. "Dobbiamo verificare - ha detto infatti il ministro del Lavoro - gli effetti finanziari, ma c'è la volontà - ha sottolineato - di migliorare la norma". Sull'Ape social, così come sull'Ape volontario, ma anche sulla proroga di Opzione donna fino al 2018 e sulla formula Quota 41 per il pensionamento dei lavoratori precoci diversi sono gli emendamenti respinti durante l'esame della manovra alla Camera, la svolta su queste questioni potrebbe arrivare al Senato, ma tutto dipenderà anche dall'esito del referendum che sta condizionando in qualche modo nelle scelte la politica italiana.

Pensioni, Upb: salvaguardare esodati da possibili discriminazioni

Intanto, oltre alla proroga di Opzione donna e alla Quota 41 caldeggiate da parlamentari di diversi schieramenti politici sia di maggioranza che di opposizione, c'è chi chiede anche un miglioramento della norma per la salvaguardia degli esodati, questione che sembrava ormai chiusa.

"La salvaguardia con cui tutelare il pensionamento degli esodati - evidenzia uno studio dell'Upb presentato oggi - potrebbe contenere una potenziale fonte di discriminazione nei confronti di quei lavoratori - viene spiegato - che optino per l'Ape social o l'anticipo pensionistico per precoci e usurati".