Sono ufficialmente entrate in vigore dal 1° gennaio alcune novità provenienti dal Jobs Act di Matteo Renzi. Il 31 dicembre di fatto è terminato il periodo transitorio che ha portato le novità della riforma del lavoro ad essere inserite nella normativa generale passo dopo passo. Con l’anno nuovo, pesanti sanzioni sono previste per le aziende che non ottemperano alle novità, soprattutto quella relativa all’assunzione dei disabili.

Il periodo transitorio è finito

Come dicevamo, dal 1° gennaio per le aziende cambiano le regole che prevedono per un certo numero di dipendenti, l’assunzione obbligatoria di un disabile.

La novità deriva dal Decreto Legislativo 151/2015 (il Jobs Act) e riguarda soprattutto le aziende tra i 15 ed i 35 dipendenti. Nella fase transitoria del 2016, alle aziende era concesso di assumere 15 dipendenti e posticipare l’eventuale assunzione obbligatoria del disabile dopo aver assunto il 16° dipendente. Questo in virtù di una speciale deroga che permetteva di assumere il disabile entro 12 mesi dall’avvenuta assunzione del dipendente aggiuntivo rispetto all’organico già a libro paga.

Le novità e cosa si rischia

Stop alla tolleranza quindi con le aziende che devono impegnarsi ad assecondare la nuova direttiva che stabilisce nuovi criteri e limiti a partire dai quali l’assunzione del disabile diventa obbligatoria.

Quando si arriva ad avere un organico di 15 dipendenti, l’assunzione del disabile diventa obbligatoria per legge e necessaria per evitare sanzioni anche molto dure. La multa che fino allo scorso anno era di 62,77 euro, da gennaio sale a 153,20 per ogni giorno in cui all’azienda manchi in organico il disabile. La situazione può essere sanata anche in maniera retroattiva, assumendo l’invalido e chiedendo agli uffici competenti di pagare la sanzione ridotta a 38,30 euro per giornata di mancato adeguamento.

La novità come dicevamo, riguarda le aziende con un organico tra i 15 ed i 35 dipendenti. Completamente esonerate da tutti gli obblighi sono le aziende più piccole, quelle fino a 14 dipendenti. Per le aziende più grandi invece, cioè fino a 50 dipendenti, le assunzioni di invalidi diventano due. Per quelle che invece superano i 50 lavoratori, serve che nell’organico ci siano lavoratori disabili iscritti alle liste per una percentuale di almeno il 7%.