La Buona Scuola, riforma alla cui stesura aveva partecipato anche l'attuale Ministro dell'Istruzione Valeria fedeli, promossa dall'ex-Governo Renzi è stata ratificata nella giornata di ieri, 14 gennaio, dall'attuale Governo Gentiloni, con la conferma di otto deleghe su nove.

Asili nidi e scuole materne integrati

Il ciclo dell'infanzia verrà riformato, e sarà quello che potrebbe provocare più cambiamenti concreti alle famiglie italiane. Questa delega prevede la creazione di nuovi centri d'istruzione, che accoglieranno i bambini dagli 0 ai 6 anni, dando vita a strutture ove asili nidi e scuole materne siano maggiormente integrati e supervisionati da personale docente laureato.

L'unico dubbio che rimane riguarda la Consulta, che si è pronunciata in modo negativo per l'invasione di alcune competenze regionali. Con qualche ulteriore accorgimento, questa problematica burocratica verrà risolta.

Docenti di sostegno più preparati e competenti

Alcuni punti del testo definitivo sono da ultimare, ma quello che prevede questa sezione della riforma è presto detto: una maggiore specializzazione degli insegnanti di sostegno sulle singole patologie e disabilità, ma soprattutto la volontà di creare una continuità nel mantenimento delle stesse figure docenti, che saranno agevolate nelle pratiche burocratiche circa la loro permanenza nello stesso istituto.

Reclutamento insegnanti, tra conferme e dubbi

Le regole per accedere all'abilitazione all'insegnamento e divenire docenti a tutti gli effetti cambiano definitivamente.

Nel prossimo futuro (si parla già di fine 2017, ma il sistema avrà bisogno di un periodo di rodaggio di due o tre anni) si dovrà partecipare ad un unico concorso nazionale, che conferirà l'abilitazione all'insegnamento. Una volta superato il concorso, il passaggio successivo consisterà in un tirocinio triennale suddiviso tra università e Scuola; dopodiché si entrerà di ruolo.

I dubbi riguardano le tempistiche entro cui questa parte cruciale della riforma entrerà a pieno regime, ma soprattutto l'incombenza del terzo ciclo di TFA, che sembra sempre più probabile non veda la luce.

Solo due prove alla Maturità

Spariranno la prova d'Invalsi dall'esame di terza media e la terza prova da quello di Maturità, dove, in sede di valutazione, avranno più valore la competenza nell'inglese e i risultati dell'alternanza scuola-lavoro (solo a partite dal 2018).

In questo ambito della riforma vengono incluse anche determinate norme sulle scuole primarie: non sarà più presente il voto di condotta e non esisterà più la bocciatura.

Scuole italiane all'estero

Al momento gli istituti dove si insegna la lingua italiana all'estero sono 135, comprendenti 624 insegnanti e 30mila studenti. Il sistema attualmente in vigore è frammentato, gestito dal Ministero degli Esteri attraverso le singole ambasciate. Il proposito di questa delega è di rendere più omogenea la gestione di queste strutture, e di gestirle direttamente dal Ministero dell'Istruzione. Una seconda parte di questa delega riguarda gli istituti professionali, i cui ambiti verrano ridefiniti e chiarificati per evitare sovrapposizioni con gli istituti tecnici.

Insegnare la cultura

La carenza culturale che attraversa trasversalmente l'Italia e soprattutto le giovani generazioni è evidente, motivo per cui è stata progettata e approvata questa delega che prevede la collaborazione del Miur con l'Afam (Alta formazione musicale-coreutica) e l'Indire (l’Istituto per la documentario e la ricerca), per l'insegnamento e la pratica in aula delle arti.