Molti studenti hanno iniziato sin da subito ad esultare dopo le notizie apparse sui media a proposito delle nuove modalità di svolgimento degli esami del primo e del secondo ciclo d’istruzione. Purtroppo dobbiamo smentire la notizia da punto di vista della tempistica e ricordare, invece, che le modifiche di cui tanto si è parlato saranno effettive a partire dal prossimo anno scolastico. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le maggiori novità da questo punto di vista.

Nuovi esami a partire dal 2018: solo tre prove scritte e prova nazionale durante il corso dell’anno scolastico

Esami del I ciclo d’istruzione - Per quanto riguarda la modalità di svolgimento degli esami finali del primo ciclo d’istruzione, ovvero per la secondaria di primo grado (ex Scuola media), l’esame sarà distinto, come sempre, in prove scritte ed orali. Attualmente le prove scritte sono così suddivise: italiano, matematica, prima lingua comunitaria, seconda lingua comunitaria e prova nazionale (INVALSI) di italiano e matematica. Secondo quanto approvato in CdM relativamente alla delega in questione, le prove scritte, a meno di modifiche sostanziali, si ridurranno a 3: italiano, matematica ed inglese.

Verrà abolito lo scritto della seconda lingua comunitaria e la prova nazionale INVALSI. Quest’ultima prova rimarrà in vigore ma si svolgerà nelle classi terze durante il corso dell’anno scolastico. Relativamente alla modalità di svolgimento dell’esame orale non dovrebbe cambiare nulla rispetto all'attuale procedura.

Esami del II ciclo d’istruzione - Per quanto concerne gli esami del II ciclo d’istruzione, cioè per la scuola superiore, le prove scritte riguarderanno solamente due discipline e poi un colloquio orale.

Le prove scritte riguarderanno due sole materie, in particolare: la prova di italiano e quella specifica riferita all'indirizzo scolastico prescelto dallo studente. Anche per questo ordine scolastico è previsto un colloquio le cui modalità di svolgimento non dovrebbero cambiare.

Valutazione negli esami del II ciclo d’istruzione - La valutazione finale rimarrà in centesimi, ma parte del punteggio sarà strettamente legato al profitto che lo studente ha conseguito durante il triennio del suo percorso formativo.

La valutazione finale sarà determinata dalla sommatoria dei punteggi ottenuti attraverso la seguente distinzione: per il credito scolastico ottenuto dall'ultimo triennio max 40 punti, per le due prove scritte lo studente potrà ottenere invece max 20 punti per ciascuna prova e max 20 punti potranno essere attribuite allo stesso per il colloquio orale. La prova nazionale INVALSI si svolgerà durante il quinto anno e in un periodo diverso rispetto a quello dell’esame di Stato. Le discipline coinvolte saranno: italiano, matematica e inglese. Infine, le commissioni d’esame saranno formate dai professori del medesimo istituto scolastico.

L’attività di alternanza scuola-lavoro diverrà propedeutica per l’esame finale

Una novità introdotta dalla Buona Scuola è rappresentata dall'attività di alternanza scuola-lavoro, la quale, a partire dall’a.s. 2017/2018, diventerà propedeutica per l’ammissione dello studente all’esame di Stato. L’argomento in oggetto, ricordiamo, è stato al centro di ampie discussioni con abbondanti polemiche da parte degli stessi studenti, ma a quanto pare la delega legislativa approvata in CdM, a meno di ulteriori modifiche nelle commissioni parlamentari, istituzionalizzerà questa scelta normativa voluta dal precedente governo Renzi - Giannini.

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