È di oggi il nuovo rapporto ISTAT sulla situazione del lavoro in Italia che fornisce una fotografia del mese di dicembre dello scorso anno. Il numero degli occupati si dimostra stabile rispetto a novembre ma registra una variazione per quanto riguarda il genere: a diminuire sono infatti le lavoratrici, anche se il calo è compensato dai loro colleghi uomini.

Aumenta il numero degli italiani che cercano lavoro: la tendenza nel periodo di ottobre-dicembre è infatti quella di una diminuzione del numero degli inattivi, che calano di 78 mila unità. Su base annua si registra un incremento degli occupati (+1,1%) con un maggiore aumento dei contratti a tempo determinato (+155 mila) su quelli permanenti (+111 mila).

Uno sguardo all'Europa

Oggi è stata pubblicata anche un nuovo studio dell'Eurostat, l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea, che permette di inquadrare i dati della penisola in un contesto più ampio. Se diamo uno sguardo all'europa a 28 l'Italia figura come quartultima per tasso di disoccupazione. A fronte di una media dell'8,2%, il Bel Paese si dimostra una delle nazioni peggiori con un 12% che la posiziona davanti solo a Cipro, Spagna e Grecia. Il dato complessivo dell'UE a 28 rappresenta in ogni caso il tasso di disoccupazione più basso dal febbraio 2009.

A balzare agli occhi è però la ormai cronica disoccupazione giovanile italiana. A dicembre si attesta al 40,1%, quasi il doppio della media dell'eurozona.

La parte del leone invece la fa la Germania, che vede la disoccupazione giovanile stabilirsi al 6,5%.

Occupati, disoccupati o inattivi?

Cosa si intende con questi termini esattamente? Vi proponiamo un piccolo glossario per chiarire in breve, ma nel dettaglio, come l'Istituto Nazionale di Statistica classifica queste parole:

  • Occupati - Sono in generale quella fascia di popolazione che è impegnata in un rapporto di lavoro, anche se non necessariamente devono percepire una remunerazione. Occupati sono infatti coloro che, con più di 15 anni di età, hanno compiuto nella settimana di riferimento almeno un'ora di lavoro retribuito o che, in alternativa, hanno svolto almeno un'ora di lavoro senza alcun compenso nell'azienda di famiglia o in quella nella quale collaborano abitualmente. Sono considerati occupati anche quei lavoratori che, seppure assenti da lavoro, non mancano da più di 3 mesi o abbiano percepito almeno il 50% del loro stipendio durante il periodo di distacco, come nel caso di malattia o ferie.
  • Disoccupati - Sono quelle persone che sono disposte ad entrare nel mondo del lavoro e che però non ne hanno ancora la possibilità. Compresi tra i 15 e i 75 anni di età, si definiscono disoccupati quei soggetti che sono disposti ad intraprendere un lavoro entro 2 settimane dal rilevamento e che abbiano compiuto azioni effettive per la ricerca di una occupazione nelle 4 settimane precedenti. Disoccupato è anche chi sta per iniziare un'attività lavorativa entro 3 mesi e sarebbe inoltre disposto ad iniziare l'occupazione anche entro 2 settimane.
  • Inattivi - Sono quelli che rimangono esclusi dalle categorie precedenti, ovvero persone che non hanno un lavoro e non hanno intrapreso una ricerca attiva di un posto.