Gli incontri svoltisi in settimana al Ministero dell'Istruzione hanno portato nuova linfa e ottimismo alla situazione legata alla mobilità dei docenti. La prima "buona nuova" è legata alle preferenze concesse agli insegnanti, che potranno essere fino a un massimo di 15, di cui 5 possibili scuole, ma soprattutto ad ognuno sarà garantita la totale libertà decisionale: il singolo docente potrà scegliere una singola Scuola, un solo ambito o solo un codice provincia. Il discorso sulle province si fa più complicato, poiché la domanda compilabile sarà unica per l'ambito provinciale e quello interprovinciale, ma il secondo prevarrà sul primo.

Cosa significa? In primo luogo è necessario specificare che passaggi di cattedre e di ruolo rimarranno due realtà differenti, ma soprattutto che, nell'eventualità in cui un docente inserisca le preferenze sia sulle scuole sia sugli ambiti di titolarità o sulle province, il sistema prediligerà prima gli ambiti poi le scuole e infine le province. Da sottolineare come questo avvenga indipendentemente dall'ordine delle preferenze inserite nella domanda.

Istituti e non singole sedi

Approfondendo la questione, una prima criticità riguarda l'impossibilità di selezionare una singola sede specifica. Sarà infatti ammessa solamente la scelta dell'istituto comprensivo o superiore, in quanto ormai si tende a non suddividere più gli istituti scolastici, ma a concepirli nella loro interezza d'organico.

Diverso sarà il discorso per la differenziazione tra scuola serale e diurna, che anche se facenti parte dello stesso istituto saranno distinte. Lo stesso principio sarà valido per i CPIA, le sezioni carcerarie e ospedali; di conseguenza qualora un docente volesse esprimere preferenze inerenti queste situazioni specifiche è tenuto a farlo in sede di compilazione della domanda, dove saranno presenti adeguati spazi.

Gli ultimi nodi da sciogliere

Permangono ancora alcuni dubbi, prima della definizione conclusiva del contratto di mobilità. Il primo riguarda la possibilità per i docenti titolari di ambito di fare richiesta di titolarità nella scuola in cui praticano la professione. Il secondo è inerente gli eventuali perdenti posto a livello nazionale che, qualora non dovessero ottenere risultato con la domanda e le 15 preferenze a disposizione, verrebbero trasferiti automaticamente nella prima realtà disponibile a livello nazionale, la più vicina alla prima preferenza provinciale espressa.

Per concludere, si è accennata la possibilità che prevede la partenza del tavolo tecnico per le chiamate per competenza; tuttavia i criteri di assegnazione dei docenti sono ancora da stabilirsi, ed eventuali novità perverranno nelle prossime settimane.