Si è tenuto nella giornata di ieri, 26 gennaio 2017, l'ultimo incontro tra il Miur e i sindacati per mettere a punto il nuovo contratto sulla mobilità nella Scuola per il prossimo anno scolastico in attuazione dell'accordo già raggiunto lo scorso 29 dicembre. Anche nel 2017 insegnanti e docenti neoassunti potranno presentare domanda di mobilità in deroga al vincolo triennale di appartenenza alla scuola oppure all'ambito di titolarità, esprimendo 15 preferenze (dieci province o ambiti territoriali e cinque istituzioni scolastiche). Una delle novità più rilevanti delle operazioni di mobilità riguarderà i tempi: infatti i trasferimenti avverranno in un'unica fase, eliminando il caos che si verificò nel 2016 con le cinque fasi.

Mobilità docenti 2017: chiamata diretta scuola e numero di domande previste e accolte

Negli ultimi incontri tra il ministero dell'Istruzione e i sindacati si è deciso che la chiamata diretta dei presidi sarà specificata in un contratto a parte, da firmare in contemporanea con quello sulla mobilità dei docenti della scuola. Le nuove regole sulla mobilità, secondo l'accordo raggiunto, avranno validità solo per l'anno scolastico 2017/2018. In tal modo si cercherà di rimettere i docenti nelle proprie province di appartenenza, eliminando le code di polemiche e di disorganizzazione avutosi nel 2016 in seguito al piano straordinario delle immissioni in ruolo della Buona scuola. Anche perché, nello scorso anno le domande di mobilità furono all'incirca duecentomila delle quali, quelle di mobilità interprovinciali accolte si attestarono sulle ventitremila.

Nel 2017 i tecnici del Miur prevedono un numero di domande che si dovrebbe fermare alla metà: centomila o poco più, trattandosi di trasferimenti volontari e non più obbligatori. Sempre secondo il Miur, scrive Il Sole 24 Ore di oggi, il numero di domande che dovrebbero essere accolte saranno cinquantamila.

Scuola, mobilità 2017: copertura cattedre, assunzioni e assegnazioni provvisorie

Il numero delle domande di mobilità nella scuola ricalcherà, infatti, le percentuali di copertura delle cattedre: la mobilità riguarderà il 40 per cento dei posti, suddivisa su quella territoriale (30%) e su quella professionale (10%) e il 60 per cento delle immissioni in ruolo riservato ai docenti che provendono dalle graduatorie ad esaurimento e dal concorso.

Importante novità che è stata confermata nell'incontro di ieri è quella relativa all'assegnazione delle scuole: i docenti che faranno domanda di mobilità, infatti, non dovranno più indicare la singola scuola, ma l'intera istituzione scolastica di destinazione. Sarà, poi, il preside dell'istituto a decretare a quale sede il docente sarà assegnato. Infine, per quanto riguarda le assegnazioni provvisorie si tornerà alle vecchie regole: domanda ed accoglimento saranno definite solo per determinate categorie di insegnanti e per situazioni che dovranno essere documentate.