Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 26 gennaio si concentrano sul tema dei lavoratori precoci, tornato in auge dopo l'intervento di Tito Boeri sulla riforma Pensioni. Il presidente dell'Inps ha ricevuto la dura replica di Occhiodoro, l'amministratore del gruppo della pagina dei precoci, colui il quale si è impegnato in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori appartenenti al gruppo, avendo la possibilità di partecipare a più incontri istituzionali, con l'allora sottosegretario Nannicini. Fin qui è stata ottenuta quota 41 per pochi, serve sicuramente di più.

Pensioni, le richieste dei precoci

Quota 41 per tutti: la questione madre. Per una riforma delle pensioni realmente convincente, i lavoratori precoci chiedono quota 41 per tutti, nessuno escluso. È la richiesta principe, che ormai ha invaso strade e piazze d'Italia da più di un anno. Ad oggi è rimasta inascoltata.

Flessibilità in uscita: la pensione anticipata, per Occhiodoro, dovrebbe essere slegata da qualsiasi mutuo o prestito. Così come invece è stata pensata dall'ultimo governo, chi va in pensione in anticipo deve ricevere un prestito per poi restituirlo alle banche in 20 anni. Una situazione, per i precoci, evidentemente inaccettabile.

Aspettativa di vita: riguardo questo aspetto, la categoria, per mezzo di Occhiodoro, richiede l'abolizione.

Ricordiamo che, in base ai termini attuali, tra qualche anno chi vorrà andare in pensione, tra i precoci, dovrà raggiungere i 43 anni di contributi che, negli anni successivi, diventeranno poi 44, 45, fino a quando l'aspettativa di vita sarà legata all'uscita dal mondo del lavoro.

Sistema contributivo: Roberto Occhiodoro, nella sua lunga lettera invitata al presidente dell'Inps, e poi postata sul gruppo, ha posto infine, come ultimo punto, una rivisitazione del sistema contributivo, giudicato, ad oggi, troppo penalizzante per le generazioni di oggi e quelle future, tesi confermate anche dalle recenti buste arancioni volute fortemente dallo stesso Boeri.

In ultima analisi, Occhiodoro ha puntato il dito contro il numero uno dell'Inps in riferimento ai costi attribuiti al ddl 857 di Cesare Damiano, che includeva la pensione anticipata a 62 anni e la quota 41 per i lavoratori precoci, ironizzando - Occhiodoro - sul fatto che qualche collaboratore di Boeri, la sera prima, avesse forse cenato in maniera pesante, per poi sognare 'quei' numeri. Per conoscere le notizie sulle pensioni sempre aggiornate vi invitiamo a cliccare il tasto Segui in alto a destra.