Il lavoro usurante non deve confondersi con il lavoro gravoso. A stabilirlo è la Legge di Stabilità 2017 entrata in vigore il primo gennaio. La stessa manovra, infatti, prevede dei benefici per i lavoratori usuranti che non sono gli stessi per i lavori gravosi. Un'altra dura batosta, quindi, per coloro che svolgono mansioni gravose che da anni ormai attendono il pensionamento. Stando alle norme contenute nella Finanziaria, difatti, i lavoratori usuranti potranno accedere al pensionamento seguendo il meccanismo delle quote, misura che diventerà operativa a partire dal primo maggio 2017.

Discorso assai diverso, invece, per i lavoratori che svolgono mansioni gravose, i quali saranno costretti a perfezionare i requisiti per usufruire dell'Ape sociale.

Differenze fra usuranti e gravosi

La nuova Legge di Stabilità ha stabilito i profili professionali che rientrerebbero nella categoria dei lavoratori usuranti. Si tratta degli addetti alla linea di catena, di trasportatori di merci, dei lavoratori organizzati in turni notturni, dei palombari, dei lavoratori esposti all'amianto e dei lavoratori che svolgono mansioni in cave e miniere, i quali potranno accedere al pensionamento dopo il raggiungimento di almeno 61 anni e 7 mesi di età anagrafica e 36 anni di contributi. In alternativa si può accedere al pensionamento a 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di versamenti contributivi a condizione che abbiano svolto almeno 7 anni di attività usurante negli ultimi 10 anni.

Vengono considerati lavori gravosi, invece, quelle attività svolte dagli operai dell'industria estrattiva, conduttori di gru, educatori di asili nido, gli addetti al servizio di pulizia, ecc. Questa categoria di lavoratori potrà fruire dell'Ape sociale, una misura sperimentale fino al 31 dicembre 2018 e i requisiti per il pensionamento sono diversi: 63 anni di età e 36 anni di contributi ma al momento del pensionamento di aver svolto lavori gravosi per almeno 6 anni consecutivi.

Quota 41 per usuranti e gravosi

Tuttavia, sia i lavoratori usuranti che quelli con mansioni gravose potranno scegliere un'altra strada per il pensionamento, ovvero, potranno optare per la famigerata Quota 41 e quindi richiedere l'uscita dopo la maturazione di almeno 41 anni di versamenti contributivi. L'unica condizione necessaria è aver iniziato la loro attività lavorativa almeno 12 mesi prima del compimento del 19 esimo anno di età.