Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, interverrà giovedì prossimo (2 febbraio) al Senato della Repubblica per illustrare le novità in arrivo con la riforma Pensioni inclusa nella legge di Bilancio 2017. Ad annunciarlo è stato ieri il presidente della commissione Lavoro e previdenza sociale di Palazzo Madama Maurizio Sacconi. "Il ministro Poletti - ha scritto Sacconi nella sua rubrica sul blog dell'Associazione amici di Marco Biagi - sarà giovedì prossimo in commissione Lavoro al Senato per motivare - ha spiegato il parlamentare - la sostenibilità delle misure previdenziali contenute nella legge di stabilità".

Pensioni, Poletti atteso a Palazzo Madama

A riaccendere il dibattito sulla riforma pensioni mentre si attendono i decreti attuativi sull'Ape (sociale e volontario), sull'Opzione donna, sui benefici per i lavoratori precoci, sul cumulo contributivo gratuito e le altre misure previste nella legge di Bilancio 2017 è stato nei giorni scorsi il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale Tito Boeri. "Era stato il presidente dell'Inps - ha aggiunto il presidente della commissione Lavoro del Senato - a parlare di debito implicito e non calcolato, mettendo così in dubbio - ha proseguito - la stabilità della spesa pensionistica che rappresenta il principale argomento dell'Italia verso la Commissione europea per il controllo - ha spiegato - del debito pubblico nel lungo periodo".

Sacconi: necessari chiarimenti dal governo

Secondo l'economista bocconiano chiamato due anni fa dall'ex presidente del consiglio Matteo Renzi a presiedere l'Istituto nazionale per la previdenza sociale la riforma pensioni inserita nella legge di Bilancio 2017 non è sostenibile perché lascia un "debito implicito" alle nuove generazioni che tra l'altro non sanno nemmeno se arriveranno mai a percepire la pensione vista la disoccupazione dilagante, il precariato, i lavori discontinui che non permettono di avere contributi a sufficienza per l'accesso al trattamento previdenziale con il sistema contributivo.

"Una valutazione insufficiente degli oneri conseguenti alle norme di flessibilità dell'età di pensione - ha spiegato Maurizio Sacconi - toglierebbe fiducia all'Italia nel negoziato in corso sulla manovra e potrebbe aprire - ha sottolineato l'ex ministro del Lavoro - un più ampio contenzioso sulla sostenibilità del debito pubblico dell'Italia". Di tutto questo parlerà nei prossimi giorni Poletti al Senato davanti alla commissione Lavoro e Previdenza sociale.