Cambieranno le procedure per intraprendere la professione di docente nella Scuola. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri tre giorni fa con l'approvazione degli otto decreti della Buona scuola, uno dei quali riguardante proprio i docenti precari inseriti nelle graduatorie. Per poter insegnare sarà necessaria la laurea e vincere un concorso nella scuola. Chi risulterà vincente, però, non insegnerà da subito, ma verrà inserito in un percorso formativo della durata di tre anni, dei quali i primi due da svolgere all'interno della scuola. Si tratterà di un vero e proprio tirocinio.

L'iter avrà termine al terzo anno, con l'immissione in ruolo a tempo indeterminato.

Scuola, docenti precari dalle graduatorie d'istituto alle Gae?

Il decreto approvato qualche giorno fa rientra nella formazione iniziale e nell'accesso alla professione di insegnante delle scuole secondarie, sia di primo che di secondo grado. Per i docenti precari che, ad oggi sono iscritti nelle graduatorie d'istituto, è prevista una fase intermedia: di questo avviso è lo stesso ministero dell'Istruzione. In altre parole, si sta preparando una corsia preferenziale per i tantissimi precari che sono abilitati all'insegnamento. Tra le indiscrezioni riportate da Il Quotidiano del Sud di oggi, 16 gennaio 2017, c'è la possibilità che i precari delle graduatorie d'istituto possano essere inseriti in coda nelle Gae.

Docenti precari della scuola, la speranza della riapertura delle Gae nel 2017

Tale inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dovrà riguardare sia i docenti precari che attualmente sono iscritti alla seconda fascia delle graduatorie d'istituto che gli insegnanti che si iscriveranno nella finestra della prossima primavera. Tale procedura servirà ad aggiornare gli elenchi delle graduatorie.

Proprio in virtù di possibili contenzioni giudiziari, il quotidiano invita l'amministrazione scolastica a riaprire le graduatorie ad esaurimento e ad includere tutti gli aspiranti docenti che siano in possesso di una qualsiasi abilitazione all'insegnamento, inserendoli nella fascia aggiuntiva. Ciò vale anche per i diplomati magistrale.