Una importante novità è entrata in vigore dal 1° gennaio per quanto riguarda i sussidi di disoccupazione attivi nel 2017. Dopo una progressiva riduzione della durata, stabilita dalla legge Fornero, la nuova riforma del Jobs Act ha modificato il sistema degli ammortizzatori sociali, stabilendo il definitivo addio alla mobilità, sostituita dal sussidio della già esistente naspi, il cui assegno verrà erogato a tutti i disoccupati, anche a quelli provenienti da aziende con meno di 15 dipendenti, ma con importi e durate diverse rispetto a quanto previsto dalla mobilità.

La Naspi sarà poi affiancata da altre tutele, come l’Assegno di ricollocazione e la Carta Sia che dovrebbero segnare il passaggio dalla formula dei semplici sussidi alla disoccupazione a quella del sostegno per la ricerca attiva di una nuova occupazione.

Mobilità addio, ecco cosa cambia con la Naspi: importo e durata

I lavoratori che hanno perso il lavoro entro il 31 dicembre 2016, potranno ancora usufruire della mobilità, ma per tutti quelli che incorreranno in procedure di licenziamento, rimarrà l’assegno della Naspi quale ammortizzatore sociale a sostegno del reddito.

I requisiti per usufruire della Naspi sono: aver perso involontariamente il lavoro, avere almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti e 30 giornate di lavoro effettive nel corso dell’anno.

L’importo dell’assegno iniziale sarà il 75% dello stipendio medio degli ultimi 4 anni, ma subirà una riduzione mensile del 3% dopo i primi quattro mesi di erogazione. La durata del sussidio sarà pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni, con un massimo di 24 mesi.

Tutto questo a differenza della mobilità, che garantiva al disoccupato l’80% dell’ultimo stipendio, scendendo al 64% dopo i primi 12 mesi.

La sua durata era variabile a seconda dell’età anagrafica dell’avente diritto e alla Regione di residenza, essendo garantita una durata superiore per i disoccupati delle zone disagiate dove, in alcuni casi, poteva accompagnare il disoccupato alla pensione con una durata di 7 anni.

Disoccupazione: ecco l’Assegno di ricollocazione e la Carta Sia

I nuovi ammortizzatori sociali che affiancheranno la Naspi sono l’Assegno di ricollocazione e la Carta Sia. In entrambi i casi si tratta di sussidi di disoccupazione che contemplano l’adesione del beneficiario ad un programma personalizzato che prevede lo svolgimento di attività di sostegno per la ricerca di un nuovo impiego.

In particolare, l’Assegno di ricollocazione è destinato ai disoccupati che percepiscono la Naspi ma sono ancora senza impiego dopo quattro mesi di erogazione. Il sussidio viene erogato sotto forma di voucher del valore massimo di 5mila euro da spendere presso agenzie per il lavoro private o centri dell’impiego pubblici.

La Carta Sia consiste, invece, in un assegno erogato a favore di famiglie di disoccupati in condizioni di particolare difficoltà e che non sono destinatori di altri sussidi. Anche in questo caso è richiesta l’adesione ad un programma per la formazione e l’inclusione.