Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti si è impegnato a trovare le risorse per rifinanziare l'indennità di disoccupazione per i lavoratori con contratti di collaborazione co.co.co. e co.co.pro. L'Inps aveva infatti annunciato che gli assegni di indennità non sarebbero più stati erogati a partire dal 2017: la norma che nel 2015 aveva istituito la cosiddetta indennità Dis-Coll non era stata prorogata come lo scorso anno. E quindi le risorse ancora disponibili, pari a 24 milioni di euro, sarebbero bastate solo a pagare gli assegni per le indennità del 2016.

Ma dopo l'annuncio dell'Istituto di previdenza, il governo ha fatto marcia indietro, pressato soprattutto dalle proteste dei sindacati per la mancata proroga di questa misura introdotta in via sperimentale dal Jobs act.

Il governo rilancia

Il ministro Poletti ha infatti promesso che nel decreto Milleproroghe sarà inserita una disposizione per garantire l'erogazione della Dis-Coll senza soluzione di continuità rispetto alla normativa in essere sino alla fine del 2016. Il rifinanziamento dovrebbe essere attorno ai 54 milioni. Ma c'è di più: l'idea del governo è quella di risolvere il problema in modo strutturale, attraverso una specifica previsione da inserire nella legge delega sul lavoro autonomo non imprenditoriale, che al momento è all'esame della Camera dei deputati.

Quindi, secondo Poletti dovrebbero entrare in gioco nuove norme per superare la fase sperimentale e sancire in via definitiva il welfare per questi lavoratori autonomi che si dovessero trovare senza contratto.

Numeri importanti

A tirare un primo sospiro di sollievo sono state circa 300mila persone. Tanti sono i lavoratori coinvolti da questo tipo di contratti precari.

Senza una proroga del finanziamento dell'indennità di disoccupazione, si potrebbero trovare infatti da quest'anno senza alcuna copertura. Attualmente, secondo la NIdil, sigla sindacale della Cgil che si occupa di questi lavoratori, a utilizzare l'indennità di disoccupazione sono circa 50mila persone. Questo trattamento è stato introdotto per i collaboratori senza partita Iva, iscritti alla gestione separata Inps con almeno tre mesi di contribuzione versati prima della perdita della collaborazione.

La misura prevede una copertura fino a un massimo di sei mesi e l'indennità Dis-coll non dà diritto alla contribuzione figurativa. L’assegno è pari al 75% del reddito medio mensile se è inferiore a 1.195 euro. E comunque l'indennità non può superare i 1.300 euro al mese. I sindacati, preso atto con soddisfazione della nuova posizione del governo, dal canto loro promettono di continuare a monitorare la situazione perché si arrivi in tempi brevi alla soluzione del problema. E ricordano, tra l'altro, come la gestione separata Inps per questi lavoratori goda di una situazione patrimoniale in netto attivo.