Nella puntata del 28 febbraio della trasmissione di La7 "DiMartedì" condotta da Giovanni Floris, è intervenuta Elsa Fornero, professoressa di Economia politica all'Ateneo di Torino ed ex Ministro del Lavoro durante il Governo Monti. Ecco che cosa ha detto.

Fornero: 'Certe pensioni dei parlamentari sono un privilegio intollerabile'

Cosa pensa del dibattito di questi giorni sulle Pensioni dei politici? "Gli italiani sarebbero stati molto contenti di avere un Parlamento che, una volta tanto unito, avesse deciso di cambiare le regole dei vitalizi. Noi nel 2011 senza troppi proclami o polemiche abbiamo agito in modo significativo: dal primo gennaio 2012 per tutti gli italiani, anche per i parlamentari vale il sistema contributivo, quindi anch'essi ai 65 anni percepiscono l'equivalente dei contributi versati e quindi non gli si regala niente. Lo scandalo sono i parlamentari che oggi prendono pensioni elevatissime, è un privilegio intollerabile. Che oggi bastino 5 anni di contributi per avere la pensione a 65 anni è accettabile, quelle del passato non lo sono".

Qual è la chiave per smantellare i diritti acquisiti che sembrano dei privilegi?

"Si tratta di un'interpretazione restrittiva che alcuni costituzionalisti danno sul diritto acquisito. Perché bisogna domandarsi chi paga questi diritti acquisiti e se essi sono pagati da qualcuno che è più povero, io credo che sia lecito e anzi costituzionalmente fondato che questo diritto venga messo in discussione. Forse tecnicamente non è neanche possibile rifare un calcolo contributivo per tutte le pensioni già in pagamento dal passato, ma serve un'opera di pacificazione. Chi ha i privilegi è facilmente identificabile e la strada è quella dei contributi di solidarietà, con buona pace della Corte Costituzionale".

Perché è difficile ricostruire tutto con il contributivo? "Perché bisognerebbe andare indietro e avere tutta la vita contributiva delle persone.

Ma farlo solo per una categoria sarebbe costituzionalmente opinabile. E allora va fatto per tutti. Ma anche molte delle pensioni basse in tanti casi sono superiori ai contributi versati. Quindi bisogna stabilire una soglia per fare una pacificazione. Ci sono pensioni come quelle dei coltivatori diretti o degli artigiani che nel passato avevano bassissimi contributi ma regole pensionistiche analoghe a quelle dei dipendenti.

Non possiamo ricalcolare le pensioni basse o additare chi ha una pensione bassa anche se non l'ha pagata del tutto. Dobbiamo quindi chiedere un contributo di solidarietà a chi ha le pensione più alte. Ora si deve rimediare agli errori del passato".

'Oggi dobbiamo ai giovani una garanzia di lavoro molto più che una garanzia di pensione fra 40 anni'

Poi ha la Fornero ha aggiunto: "Il sistema pensionistico del passato è stato usato dalla politica per generare consenso, ad esempio fra i docenti universitari e i giudici, ma anche elettrici, ferrovieri, telefonici e giornalisti. Le regole vanno rese uguali per tutti, con delle eccezioni motivate da una vera equità, questo il principio contributivo lo fa. Se ho una pensione bassa ma una bella casa di proprietà, qualora tale pensione fosse "regalata" occorre domandarci se è corretto, perché ho un patrimonio che mi permette di vivere in modo molto più dignitoso magari di una persona che ha la pensione più alta ma se l'è pagata tutta e magari non ha una casa di proprietà".

Prima di concludere: "Dobbiamo preoccuparci dei giovani che oggi hanno redditi bassi, se mettiamo una toppa alla fine della vita lavorativa ma ci dimentichiamo di tutto quello che accade prima, facciamo un'operazione miope e illusoria. Renzi oggi parla di "Garanzia al lavoro", bene, ma vorrei vederne i contenuti. Oggi noi dobbiamo ai giovani una garanzia di lavoro molto più che una garanzia di pensione fra 40 anni quando il mondo sarà interamente cambiato. I giovani devono avere oggi un lavoro con una retribuzione adeguata".