All'interno della puntata di DiMartedì di ieri sera si è parlato di Pensioni e lavoratori precoci. Ospiti in studio, tra gli altri, Giuliano Poletti e Giuliano Cazzola. Tra i temi affrontati, ha avuto un posto d'onore l'Ape, uno degli elementi più importanti della riforma pensioni per il 2017. Il ministro del Lavoro, nel corso dell'intervista condotta da Floris, ha svelato quando il governo Gentiloni affronterà il discorso legato ai decreti attuativi, mentre Cazzola ha fatto riferimento, in maniera esplicita, alla categoria dei precoci. Potete approfondire l'argomento con le ultime dichiarazioni di Cesare Damiano sulla fase 2 del confronto tra sindacati e governo.

Ape strumento valido per i precoci?

Secondo Cazzola, i lavoratori precoci beneficeranno dell'Ape, il nuovo strumento con cui il governo introdurrà, a partire dal 1 maggio, data confermata anche ieri dal ministro Poletti, la pensione anticipata a 63 anni, dando quindi al lavoratore la possibilità di ritirarsi dal mondo del lavoro accedendo alla pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo. Stando alle dichiarazioni di Giuliano Cazzola, chi ha lavoratori per oltre 41 anni troverà un non meglio precisato beneficio dalle nuove misure dell'esecutivo, che ricordiamo essere Ape volontario e Ape sociale. La seconda si rivolge anche ai precoci, ma soltanto ad una fetta ristretta della categoria, come più volte denunciato dai vari gruppi social, tra cui appunto la pagina "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti".

Anche per questo motivo i precoci rimangono sul piede di guerra, avendo annunciato nelle scorse settimane nuove iniziative per sollecitare esecutivo e sindacati per il raggiungimento di quota 41 per tutti.

Decreti attuativi, parla Poletti

Nel corso della trasmissione di ieri sera è intervenuto anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti (di recente si è parlato di nuovi strumenti dopo il flop del part time agevolato), che ha fatto chiarezza sulle modalità entro cui il governo si muoverà per i decreti attuativi per l'anticipo pensionistico.

Il ministro ha sottolineato come questi arriveranno a marzo. La misura partirà a partire dal 1 maggio, data già confermata peraltro in altre uscite pubbliche. Ha infine aggiunto che il pensionato dovrà recarsi all'Inps per il calcolo e poi ci sarà una convenzione con le banche o le assicurazioni. Resta in ogni caso il paletto del 1 maggio, con la relativa certezza che i decreti attuativi tanto attesi avranno luce nel prossimo mese di marzo.

Intanto non si sono fatti attendere i commenti negativi alle ultime parole di Cazzola. L'utente L.C. ha commentato dicendo: 'I parlamentari prendono la pensione dopo 4 anni, 6 mesi e 1 giorno. Una persona comune o dopo 40 anni di contributi di media o non la prenderà mai. Ma non vi vergognate? Quanta ingiustizia sociale, quanta rabbia, quanti soprusi'. Voi come giudicate invece le recenti esternazioni di Giuliano Cazzola? Siete d'accordo che l'Ape sarà uno strumento utile per i precoci? Fatecelo sapere commentando l'articolo.