E’ stato approvato in Consiglio dei Ministri il decreto correttivo del Testo Unico della Pubblica Amministrazione. La tanto attesa riforma della PA, alla quale il ministro Marianna Madia sta lavorando da tre anni, ha fatto quindi un decisivo passo in avanti. Per la sua entrata in vigore mancano ancora i pareri delle Commissioni parlamentari (non vincolanti) e quelli delle Regioni (vincolanti), prima che il decreto ritorni in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.

Numerose le novità in arrivo, quindi, per i dipendenti statali, tra cui assunzioni dei precari, visite fiscali e benefit esentasse.

Vediamo in breve cosa cambia per i dipendenti pubblici dopo la riforma Madia.

Assunzioni dei precari nella riforma della PA

La novità più attesa dalla riforma della PA riguarda senza dubbio le assunzioni dei precari. Il nuovo Testo Unico prevede, infatti, la regolarizzazione dei precari con almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi, e che siano stati assunti attraverso un concorsI pubblicI. La trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato avverrà tra il 2018 e il 2020.

La lotta al precariato nella pubblica amministrazione continua con il monitoraggio annuale del lavoro flessibile che ogni amministrazione dovrà rendicontare entro fine gennaio.

Anche le nuove assunzioni verranno programmate secondo fabbisogni elaborati ogni tra anni, mentre i nuovi concorsi pubblici dovranno prevedere tutti una prova di lingua inglese.

Confermata anche la stretta sull’assenteismo, con le assenze ripetute a ridosso del weekend che potranno diventare, se ingiustificate, causa di licenziamento, e la gestione delle visite fiscali che passerà all’Inps, con la creazione di un polo unico pubblico-privato che dovrà prevedere l'armonizzazione delle rispettive fasce orarie di reperibilità.

Dopo la riforma PA, il rinnovo dei contratti e benefit esentasse

L’approvazione della riforma della PA è stata commentata dallo stesso ministro Madia che si è detta pronta a riaprire la contrattazione sul rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione fermi da sette anni.

La modifica del Testo Unico era infatti attesa proprio perché avrebbe dovuto mettere le basi per i rinnovi contrattuali, viste le tematiche sulle quali andrà ad influire, dalle assunzioni alle visite fiscali, cui si aggiungono importanti segnali verso un maggiore peso alla contrattazione di secondo livello e la creazione di un welfare aziendale. Su quest’ultimo punto, previsti benefit detassati a favore dei dipendenti che potrebbero arrivare a superare gli 85 euro lordi messi a disposizione pe gli aumenti contrattuali.