Si riaccende lo scontro tra governo e sindacati sulla riforma Pensioni. Da una parte il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che rassicura sull'attuazione delle misure previste in materia previdenziale della legge di Bilancio 2017. Dall'Opzione donna estesa all'Anticipo pensionistico (Ape, volontario e sociale) passando per l'ampliamento dei lavori usuranti e gravosi ai benefici per i lavoratori precoci fino all'estensione della no tax area pensionati e della quattordicesima senza dimenticare lo stop alle penalizzazioni sulla pensione anticipata previste dalla legge Fornero.

Pensioni, Poletti: sistema sostenibile, no nuova manovra

Dall'altra parte i sindacati che all'unisono incalzano l'esecutivo e chiedono la riapertura del confronto sui decreti attuati per l'attuazione della prima parte di riforma pensioni prima di passare alla discussione sulla seconda fase della revisione del sistema pensionistico. "Non è previsto - ha detto il ministro del Lavoro oggi durante un'audizione sulle pensioni in commissione Lavoro al Senato secondo quanto riporta l'Ansa - un ulteriore intervento di riforma previdenziale "in alcuna sede". Rispetto all'ipotesi di manovra correttiva chiesta dall'Ue che farebbe slittare gli interventi previsti con la riforma pensioni varata dal Governo Renzi "non ci sono richieste - ha detto il ministro - a livello europeo" in questa direzione.

"Il sistema previdenziale italiano - ha proseguito Giuliano Poletti durante l'audizione a Palazzo Madama confermando l'avvio dell'Ape a maggio - è sostenibile nel lungo periodo ed è - ha sottolineato - in equilibrio".

Camusso: preoccupa assenza confronto su decreti attuativi

"L'imminente emanazione dei Dpcm previsti dalla legge di Bilancio e il completamento della normativa amministrativa delle misure previdenziali - ha affermato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando le dichiarazioni del ministro del Lavoro Poletti - consentono di dare attuazione alla prima fase dell'intesa fra governo e sindacato del 28 settembre scorso".

"C'è preoccupazione che nasce dal fatto - ha detto il segretario generale della Cgil - che non ci sia stato ancora modo di parlare dei decreti attuativi previsti dalla legge di Bilancio per gli interventi sulle pensioni, in particolare - ha sottolineato Susanna Camusso -sui cosiddetti precoci e sull'Ape".