La vicenda dei lavoratori esodati e dell’8va salvaguardia continua a tenere banco nel comparto previdenziale. A fianco del nodo sul cumulo gratuito, un altro tema ricorrente tra i comitati resta quello delle procedure Inps per aderire alle tutele previste in LdB 2017. Abbiamo raccolto per la rubrica "Parola ai Comitati" le impressioni al riguardo da parte di Luigi Metassi, Ex Esodato, beneficiario della prima salvaguardia, in pensione dal 2013 e ideatore del blog “Il Volo Della Fenice”.

Partiamo facendo il punto della situazione: può spiegare ai nostri lettori quali sono state le problematiche relative alle procedure Inps di inoltro delle domande di salvaguardia?

Il problema è nato da una programmazione evidentemente frettolosa del software. Il testo di legge è molto articolato e ricco di distinguo, anche in ambito della stessa categoria, e qualche bugs di programma andava previsto. Ad aggravare la situazione si sono aggiunte le strutture di supporto che, anziché valutare le procedure alla luce del testo di legge, le hanno applicate pedestremente, senza interrogarsi sulle evidenti incongruenze. Infine, vorrei anche menzionare una radicata e endemica inerzia, da parte dei cittadini, alla comprensione dei testi di legge e all'utilizzo autonomo delle procedure online.

Dopo diversi aggiornamenti, alla fine sembra che la questione possa dirsi finalmente risolta: qual è la conclusione che ne trae e quali sono le sue impressioni in merito a questa ennesima prova alla quale si sono dovuti sottoporre i lavoratori esodati?

Anche in questa occasione, INPS non si è dimostrata particolarmente solerte nel diramare le informazioni di competenza e questo, oltre ad ingenerare disorientamenti e ansie, ha eroso i termini di legge entro i quali alcune categorie possono presentare istanza di salvaguardia.

Un attendismo che risulta difficile non relazionare alla consapevolezza di un software approssimativo che, solo dietro interessamento di alcuni volenterosi esodati, è stato revisionato; interessamento che, se escludiamo la personale e tardiva collaborazione di pochi singoli, è venuto totalmente a mancare da parte delle canoniche strutture assistenziali (CAAF e patronati) i quali hanno anzi contribuito ad ingenerare confusione introducendo soggettive interpretazioni delle procedure.

Dalla vicenda possiamo trarre alcune considerazioni: 1) I vertici di Istituto, più che spendersi in questioni di riforme, farebbero bene a preoccuparsi dei livelli di efficienza, attualmente lungi dall'eccellenza, ai quali sono preposti. 2) La tutela dei cittadini nei confronti della pubblica Amministrazione, da parte delle strutture ufficiali è ormai di fatto inesistente e il supporto è fortemente compromesso da importanti carenze formative. 3) L'anafabetismo informatico è un problema serio e costituisce una primaria causa di emarginazione. Urge affrontarlo seriamente, magari con una endemica campagna formativa di base, come avvenne negli anni '60 per la comprensione della scrittura.

Ringraziamo Luigi Metassi per la gentile disponibilità ed invitiamo tutti i lettori a condividere la propria opinione tramite l'apposita funzione dei commenti, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento su lavoro e pensioni vi suggeriamo di utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo.