E' atteso per domani, giovedì 23 febbraio 2017, l'arrivo della riforma del Testo Unico del Pubblico Impiego a firma del ministro Marianna Madia. Secondo quanto trapelato dall'agenzia di informazione Ansa e come riportato dai siti specializzati Orizzonte Scuola e Tecnica della Scuola, una delle principali novità sarà rappresentata dall'innalzamento della percentuale della retribuzione accessoria legata ai risultati che passerebbe ad almeno il 50 per cento.

Ultime notizie scuola, mercoledì 22 febbraio 2017: riforma PA, metà stipendio legato ai risultati

C'è da sottolineare come, attualmente, tale voce rappresenta, in media, meno del 30 per cento dello stipendio: ne consegue che non solo le indennità legata alla produttività e ai risultati andrebbero, in pratica, a raddoppiare ma addirittura diventerebbero la 'quota prevalente'.

Per quanto riguarda la scuola, secondo i dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato (tabelle 2015), la retribuzione accessoria rappresenta circa il 15 per cento: si tratterebbe, quindi, di un salto piuttosto rilevante.

Il Testo Unico della riforma Madia, in particolare, tenderebbe a premiare non tanto il singolo dipendente quanto 'la squadra', concentrandosi, quindi, maggiormente sulla qualità del servizio reso.

Chiaramente, ancora non è possibile determinare l'impatto che avrà questa nuova disposizione ministeriale nel mondo della scuola e quali significati potranno assumere i 'premi produttività', alla luce del concetto di 'squadra'.

Riforma PA ultime notizie: oggi per la scuola la retribuzione accessoria è il 15% dello stipendio

La novità non convince affatto i sindacati.

'L'aspetto più importante - ha dichiarato Maurizio Bernava, segretario nazionale Cisl - è quello di definire insieme gli obiettivi a cui agganciare la valutazione' e, di conseguenza, i premi. Per Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil, dev'essere eliminato l'aggettivo 'prevalente', in merito alla parte di stipendio che andrebbe a pagare la produttività.

Uno degli aspetti, comunque, più importanti sarà quello di arrivare ad una definizione precisa di 'salario accessorio', visto che attualmente comprende anche poste non variabili.