docenti e dipendenti della Scuola accettano volentieri di essere valutati per il merito nel nuovo contratto degli statali del 2017, ma non ammettono riduzioni di stipendio. Anche perché, con il contratto bloccato da molti anni e un livello di stipendio che ha pagato nel tempo gli effetti dell'inflazione, l'attesa è per un incremento soddisfacente delle buste paga, eventualmente premiando anche il lavoro in più svolto nelle classi e nelle scuole e dando il giusto peso anche all'orario scolastico. Novità in tal senso arrivano dal questionario predisposto della Cgil Scuola destinato agli insegnanti di trentadue scuole di Torino.

Sui risultati ottenuti dai quesiti, Susanna Camusso ha promesso il sostegno del sindacato per le richieste dei docenti in merito a come saranno i nuovi contratti.

Scuola, rinnovo contratti 2017: stipendi, premi e merito dei docenti

L'idea della Cgil riguardo al rinnovo dei contratti dei docenti e degli impiegati è quella di ridare dignità alla scuola, valorizzando il ruolo degli insegnanti. Occorrerà che la valutazione del lavoro dei docenti venga slegata da logiche produttivistiche e aziendalistiche che hanno portato il merito al di fuori dei concetti della qualità della formazione e del sapere. Nel nuovo contratto dovranno rimettersi in discussione vari punti dell'impiego nella scuola, a partire dalla professionalità e dal merito, fino all'orario.

La maggior parte degli insegnanti che ha risposto al questionario è d'accordo sulla valutazione della propria professionalità, ma questa dovrà incidere sulle condizioni di lavoro e non, negativamente, sugli stipendi.

Contratto scuola 2017, questione stipendi, merito e orario docenti

E' giusto, pertanto, riconoscere il giusto premio al lavoro dei docenti della scuola nel nuovo contratto 2017.

Chi svolge lavoro di coordinamento per un anno dovrà essere premiato per quell'anno, ma non per sempre. E dovrà essere riconosciuto il giusto valore all'orario scolastico: le 18 ore di servizio non rappresentano, ammoniscono i docenti, un lavoro part-time. Il nuovo contratto dovrà proporzionare l'orario scolastico alle 35 o 40 ore settimanali, perché nella realtà è così: dovrà essere calcolato anche il tempo che non si passa in cattedra.