Mentre prosegue l'attesa per l'arrivo dei decreti attuativi conteneneti le istruzioni definitive sull'APE, emergono nuovi dettagli sul meccanismo di invio delle domande di pensionamento. Una volta chiari i criteri utili per poter beneficiare delle misure, i lavoratori potranno infatti orientarsi su due differenti finestre temporali:

  • la prima è fissata rispettivamente a partire dal primo giorno di maggio fino al 30 giugno 2017;
  • la seconda si aprirà invece al primo di luglio, per concludersi al 30 novembre dello stesso anno.

La novità è proprio la seconda finestra, che sarà finalizzata ad organizzare le domande dei lavoratori confrontandole con le risorse ancora disponibili rispetto agli accantonamenti previsti dai legislatori.

Ne conseguirà la creazione di una graduatoria di accesso, stilata sui principi che vi abbiamo già esposto in modo approfondito negli scorsi articoli. Riepilogando, si va dalla situazione effettiva del singolo richiedente (con priorità ai disoccupati e poi ai lavoratori invalidi ed a chi si occupa di persone a carico), fino all'anzianità nei casi che risulteranno a parità di requisiti. Il dato da sottolineare resta comunque l'apertura di una seconda finestra di accesso, dopo la chiusura della prima.

I criteri e le risorse destinate all'APE social, nell'attesa dei parametri definitivi

Stante la situazione, ricordiamo ai lettori prima di tutto che l'APE social è destinata ai lavoratori che possiedono almeno 63 anni di età (consentendo così un anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi rispetto alla pensione di vecchiaia).

Oltre a ciò, vi sono diversi requisiti di contribuzione da rispettare, che vanno dai 30 ai 36 anni, sulla base della storia contributiva del lavoratore. I dettagli saranno definiti con certezza proprio all'interno dei decreti attuativi in corso di definizione. Per quanto riguarda invece le risorse stanziate per l'anno in corso, si attestano a 300 milioni di euro.

La misura di pensionamento agevolato è sperimentale e pertanto sarà necessario attendere i primi riscontri per capire quale sarà il suo effettivo impatto. Il Governo si è comunque reso disponibile ad effettuare eventuali modifiche in corso d'opera, all'interno della prossima legge di bilancio oppure con provvedimenti ad hoc anche successivi ai Dpcm in dirittura d'arrivo.

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