È atteso per oggi primo marzo il nuovo confronto tecnico tra Governo e sindacati (Cgil, Cisl e Uil riuniti in piattaforma unitaria) in merito alle opzioni di tutela e flessibilità previdenziale previste all'interno della legge di bilancio 2017. Al centro della discussione non c'è l'impianto normativo, già definito alla fine dello scorso anno dai legislatori, quanto piuttosto le regole procedurali che dovranno essere diffuse a breve tramite i nuovi decreti attuativi. Sullo sfondo restano le misure da avviare entro il primo maggio del 2017, tra cui l'anticipo pensionistico - APE - nelle sue varie declinazioni (volontaria, sociale e aziendale) e la nuova quota 41 per i lavoratori precoci che possiedono i requisiti di legge.

Ma la partita più accesa si giocherà proprio sui requisiti: vediamo insieme perché nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Lavoratori precoci: chi potrà accedere alla quota 41?

Il tema dell'accesso alla pensione tramite la quota 41 è stato per lungo tempo al centro delle richieste dei lavoratori. Il legislatore ha deciso di accogliere parzialmente questa richiesta, rendendo disponibile all'interno della LdB2017 una forma di uscita agevolata con 41 anni di versamenti, legata però a criteri molto stringenti. Da un apposito decreto attuativo si attende di conoscere con precisione quale sarà il perimetro in grado di delimitare l'accesso o l'esclusione dalla misura. Al momento si sa che risulta indispensabile aver acquisito almeno un anno di versamenti prima del 19mo anno di età, oltre a rientrare all'interno di specifiche categorie di lavoratori (ad es.

in stato di disoccupazione, con forte riduzione della capacità lavorativa o con attività difficoltose / rischiose): proprio la definizione di queste categorie sarà uno degli elementi chiave del prossimo decreto attuativo.

Pensioni anticipate APE: la definizione delle regole di accesso

Gli altri decreti attuativi riguarderanno invece l'anticipo pensionistico.

Anche in questo caso c'è da rispettare la scadenza relativa alla partenza dell'iniziativa il prossimo 1mo maggio. Restano da definire le regole operative da seguire per l'invio delle domande, mentre contemporaneamente si dovrebbe procedere anche con la firma degli accordi con ABI e ANIA per quanto concerne la convenzione riguardante il prestito ponte ed il premio di assicurazione che copre un'eventuale premorienza.

Il lavoratore che vorrà aderire con l'uscita volontaria dovrà possedere almeno 20 anni di versamenti e 63 di età, mentre l'importo dell'assegno dovrà essere di almeno 1,4 volte il minimo Inps. Resta ancora diverso il regolamento per l'opzione social, che richiederà requisiti più stringenti a partire dagli anni di contribuzione (30 - 36), per proseguire con l'inclusione all'interno di specifici profili di tutela. Anche in questo caso ogni dubbio sarà sciolto con i prossimi decreti attuativi in discussione oggi.

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