Le ultimissime novità al 16 marzo 2017 sulle pensioni precoci e anticipate non sono delle migliori, lo slittamento del tavolo di confronto tra Governo e sindacati potrebbe nascondere insidie derivanti da un ammanco di risorse. Il rinvio dal 13 al 20 marzo non sembrerebbe purtroppo dovuto alla presa in carico, prima della firma dei decreti attuativi, delle migliorie richieste dai lavoratori precoci nell'incontro con il Prof Leonardi. Anzi di ampliamento platee per la Quota 41 non se ne parlerebbe proprio, il rischio è addirittura l'opposto che vi siano delle nuove graduatorie di accesso, definite da una sorta di criterio di precedenza.

Prima i disoccupati. Poi i lavoratori disabili o quelli con un disabile a carico. I dettagli e le novità al 16 marzo 2017.

Pensioni anticipate e precoci, delicate graduatorie, chi accederà al beneficio?

Nello scrivere i decreti attuativi per l’Ape, anticipo pensionistico, che dovrebbe entrare in vigore dal 1 maggio 2017, il Governo sarebbe alle prese con il solito problema di mancanza di risorse per tutti. L'anticipo pensionistico che dovrebbe permettere l'uscita anticipata di 3 anni e 7 mesi alle categorie più deboli senza riduzioni dell'assegno a carico del lavoratore, potrebbe essere maggiormente circoscritto. Il governo, si legge sul Corriere della Sera, sarebbe alle prese con una delicata graduatoria delle categorie deboli.

Per il 2017 la LdB ha stanziato in totale 300 milioni di euro, che serviranno a pagare l’assegno a chi lascerà anticipatamente il lavoro fino al raggiungimento dei requisiti che gli garantiranno l'assegno pensionistico vero e proprio. Le stime, ad oggi, parlano già di 35 mila domande inoltrate, il rischio è dunque che i fondi non siano sufficienti per tutti i potenziali beneficiari.

Da qui la decisione, che starebbe maturando nell'esecutivo, di studiare un criterio di precedenza. Il meccanismo potrebbe essere non solo complesso, ma anche difficilmente comprensibile a tutti coloro che da mesi attendono una semplice firma dei decreti attuativi su quanto già, in realtà, sancito dalla LdB2017. Ora tutto potrebbe essere nuovamente messo in discussione e la platea dei beneficiari ridursi ancora.

Certamente questa notizia non sarà presa bene, specie dai precoci, che hanno già annunciato la loro presenza il 20 ed il 23/3 sotto il Ministero del Lavoro. La loro intenzione è ottenere quantomeno che il Governo rispetti quanto sin qui sancito dalla Legge di Bilancio. I timori dei 'quarantunisti' paiono ampiamente confermati, i beneficiari della quota 41 e dell'APE social potrebbero essere ancora meno di quelli ipotizzati.

Pensioni anticipate 2017, chi vi rientrerebbe?

È allo studio una corsia preferenziale per i disoccupati rispetto alle altre categorie che hanno diritto all’assegno a carico dello Stato. La ragione potrebbe anche avere la sua logica, effettivamente la LdB 2017 prevede che tra i beneficiari della quota 41 e dell'Ape social vi siano i disoccupati senza ammortizzatori sociali da almeno tre mesi.

Questo vuol dire che le persone coinvolte dovrebbero essere senza stipendio, senza cassa integrazione e dunque senza qualsivoglia ammortizzatore sociale. Una differenza, fa intendere il Governo con la propria scelta, non di poco conto, rispetto a chi vuole lasciare il lavoro prima ma un reddito ancora lo possiede.

I fondi saranno poi destinati ad altre categorie deboli come coloro che hanno almeno 30 anni di contributi versati e un'invalidità almeno pari al 74%, i care giver di coniuge o parente di primo grado disabile convivente da almeno 6 mesi, sempre con 30 anni di contributi alle spalle. I lavoratori con almeno 36 anni di contributi e che da almeno sei anni svolgono le cosiddette attività gravose.

I disoccupati dunque, stando al criterio di precedenza, beneficeranno dell' APE social e della quota 41 prima dei disabili. Il criterio di precedenza, seppur comprensibile, siamo certi che farà certamente discutere.