Le ultime notizie sulle pensioni ad oggi, lunedì 27 marzo riguardano le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano 'Il Sole 24 Ore' in merito ai decreti attuativi sulla riforma previdenziale ed in particolar modo quanto si dovrà pagare, dal punto di vista degli interessi da corrispondere alle banche, per il prestito pensionistico.

Ultime news pensioni, lunedì 27 marzo: Ape social, al debutto, con interessi più vantaggiosi

Secondo quanto viene riportato, il valore di riferimento per le banche che aderiranno alla convenzione è quello relativo ad un tasso annuo nominale pari al 2,75 per cento.

Il tasso resterà fisso per tutta la durata del prestito ma sarà, comunque, soggetto ad aggiornamenti periodici in base all'andamento del mercato finanziario. In questo momento, la tendenza del mercato parla di un (lieve) aumento dei tassi, ragion per cui sarebbe conveniente chiedere subito l'anticipo pensionistico per riuscire ad ottenere un tasso di interesse più vantaggioso.

Pensioni, i lavoratori precoci continuano la loro guerra al Governo

Intanto continuano le proteste e le considerazioni dei lavoratori precoci che attendono la definizione delle regole riguardanti l'uscita dal lavoro. Sul gruppo 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', si discute in merito alle probabili disparità di trattamento che dovranno subire alcune categorie di lavoratori.

E allora si comincia a parlare di 'disoccupati di serie A e di serie B', si parla di 'ennesima porcata fatta a nostro danno e che è giunto il momento di tirare fuori le unghie e di graffiare'. Naturalmente, non si vuol sentir pronunciare il termine 'uscita anticipata', visto che in 41 anni di contributi non c'è nulla di 'anticipato': l'Ape social e l'uscita per i precoci vengono definiti come degli 'insulti alla dignità umana' da parte di una classe politica che non è stata votata da nessuno e dai sindacati che stanno svendendo i diritti acquisiti dai precoci, dopo anni e anni di lotte.

Pensioni, sindacati: 'La partita con il Governo non si è ancora conclusa'

A proposito di sindacati, per Cgil, Cisl e Uil la partita con il Governo non è ancora finita, perchè mancano da definire la platea di quanti svolgono lavori usuranti, la questione degli anni di contributi previdenziali e i contratti a termine. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha sottolineato che l'esclusione dall'Ape social di quei lavoratori a termine, ma non licenziati vorrebbe dire penalizzare chi ha cercato di andare avanti a tutti i costi, sopravvivendo, cercando un lavoro dopo la fine del contratto. 'Questi sono criteri ad escludendum' ha sottolineato la Camusso, perché così si riduce la platea di persone che possono accedere al pensionamento, vivendo una situazione di crisi'.