Le ultime notizie pensioni ad oggi, lunedì 20 marzo, riguardano, naturalmente, l'incontro previsto per oggi tra Governo e sindacati sul tema decreti attuativi relativi alle misure indicate nella Legge di Bilancio 2017. Di certo, non serpeggia ottimismo tra le varie platee di lavoratori che attendono con ansia la ratificazione degli impegni presi in precedenza dallo Stato. In attesa della grande manifestazione organizzata per giovedì prossimo 23 marzo a Roma, si guarda anche a ciò che sta accadendo in Brasile dove le minacce, da parte del presidente, di voler rivoluzionare il sistema previdenziale di quel Paese, sta letteralmente mobilitando la popolazione: di fronte a scelte persino più impopolari rispetto all'odiatissima Legge Fornero, la gente sta bloccando le città, organizzando scioperi particolarmente pesanti.

Ultime notizie pensioni, lunedì 20 marzo: oggi, salvo ulteriore rinvio, nuovo incontro Governo-sindacati

Per quanto concerne la fase 2 della riforma pensioni, uno dei punti maggiormente criticati è quello relativo alla reversibilità e il conseguente limite di cumulo per i pensionati.

Secondo quanto ha riportato il focus de L'Avanti sul tema della riforma Pensioni, sarebbero in arrivo nuovi tagli secondo queste percentuali: nel caso in cui il reddito del soggetto sia superiore a cinque volte il trattamento minimo annuo del Fpld (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti) la percentuale di cumulabilità della prestazione di reversibilità diventerebbe pari al cinquanta per cento; nel caso in cui il reddito fosse superiore a quattro volte il Fpld, la percentuale sarebbe pari al 60 per cento; se i proventi, invece, oltrepassasse la soglia di 3 volte il Flpd, la percentuale di cumulabilità sarebbe pari al 75 per cento.

Riforma pensioni, aumentano le firme della petizione lanciata dai Quota 41

Infine, continuano ad aumentare le firme per la petizione lanciata su Change.org e denominata 'Pensione per tutti dopo 41 anni di contributi-discutere subito il ddl 857 alla Camera': al momento in cui vi scriviamo, le firme sono arrivate a 32.414. L'obiettivo è quota 50mila e continuano gli appelli, lanciati in Rete, affinché sempre più lavoratori, giovani e meno giovani, vadano a sottoscrivere la petizione.