La seconda fase del confronto tra Governo e sindacati "deve essere dedicata ai giovani e al recupero del differenziale di genere delle donne". È quanto dichiara il Segretario Generale Uil Carmelo Barbagallo, presenziando un convegno sul tema dell'8 marzo nella giornata di ieri. L'esponente sindacale ha voluto evidenziare quanto sia ancora oggi esteso il gap delle differenze di genere non solo in campo lavorativo, ma anche dal punto di vista previdenziale. Tanto che questa constatazione sarà il punto di partenza di nuove proposte e rivendicazioni, che verranno discusse con la controparte politica a partire dai prossimi confronti già fissati con il Governo.

Barbagallo ha quindi esposto quali sono le idee della Uil a tal proposito: si parte dalla valorizzazione del lavoro di cura non retribuito per proseguire con la contribuzione delle colf e l'eliminazione dell'attuale vincolo nell'importo di accesso all'uscita anticipata con il sistema contributivo, per terminare con la creazione di una pensione di garanzia in grado di non penalizzare il genere femminile. Infine, la Uil punta a rilanciare il secondo pilastro previdenziale, ad esempio attraverso le adesioni collettive.

Riforma pensioni: giovani tra i temi del prossimo confronto

Anche la Cgil ha sottolineato negli scorsi giorni l'importanza di intervenire sul lavoro di cura prestato dalle donne in famiglia.

Un tema che rientra tra i nodi da sciogliere nella c.d. FASE 2 del confronto con il Governo, assieme alla questione dell'aspettativa di vita, della costruzione di un percorso previdenziale diverso per i giovani e della rivalutazione delle Pensioni. L'avvio delle discussioni sul tema è fissato al prossimo 23 marzo 2017. "Dobbiamo affrontare subito la riduzione della precarietà e la maggiore corresponsione di contributi previdenziali per le giovani generazioni" ha spiegato a tal proposito negli scorsi giorni Roberto Ghiselli, Segretario Confederale della Cgil.

Cisl: servono risultati concreti nelle pari opportunità

Sul tema dell'equità di genere la Cisl è intervenuta attraverso le parole di Roberta Roncone, Segretario Nazionale Fim Cisl. "Le donne non hanno bisogno di feste, di mimose o di scioperi ma di cominciare a vedere risultati concreti nella realizzazione di quelle opportunità che ancora, troppo spesso, sono pari solo a parole o negli slogan buoni per un giorno, a casa, come sul lavoro".

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