Non sono ancora stati emanati i tanto attesi decreti attuativi dell'Anticipo pensionistico e dei benefici per i lavoratori precoci previsti nella riforma Pensioni fase 1. Il governo ci sta lavorando ma continua a prendere tempo. Ieri, a tal proposito, le ultime novità sono arrivate dai tecnici del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attualmente guidato dal ministro Giuliano Poletti (Pd).

Pensioni, attesi da un momento all'altro i decreti per Ape e precoci

Sarà stilata sulla base dell'età anagrafica la graduatoria per l'assegnazione dell'Anticipo pensionistico sociale rivolto ai lavoratori appartenenti alle categorie disagiate.

Chi è più anziano, tra le persone che avranno i requisiti richiesti dalla norma inserita nella legge di Bilancio 2017, otterrà l'indennità prevista dall'Ape social (senza costi per i lavoratori), simile nel nome ma sostanzialmente diverso dall'Ape volontario (che invece ha dei significativi costi per i lavoratori). A spiegarlo all'agenzia di stampa Ansa sono stati ieri i tecnici del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che si stanno occupando del dossier sulla riforma pensioni. I tecnici hanno comunque ribadito, così come ha già fatto il ministro Poletti, che le richieste per l'Anticipo pensionistico potranno essere inoltrate dagli interessati a cominciare dall'1 maggio prossimo, mentre per quest'anno le finestre per l'uscita anticipata saranno a giugno e anche a novembre, come si è appreso ieri.

Le ultime novità sull'Ape social comunicate dal ministero del Lavoro

E' ancora irrisolta, al momento, la questione relativa agli anni di contribuzione continuativa per ottenere l'Anticipo pensionistico sociale in caso di lavori usuranti e gravosi. Il decreto che sarà emanato dalla presidenza del consiglio dei ministri, secondo quanto riporta l'Ansa, dovrebbe confermare i sei anni continuativi di contributi versati, mentre le organizzazioni sindacali propongono all'esecutivo di considerare sei anni continuativi sugli ultimi otto anni di lavoro.

Un emendamento per modificare il testo potrebbe intervenire in un secondo momento, come ha spiegato nei giorni scorsi il consulente economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi parlando della prossima legge di Bilancio 2018.