Sono fermi dal 2010, oltre 7 anni, i contratti della pubblica amministrazione e del personale scolastico che così hanno finito per accumulare una perdita del potere d'acquisto a doppia cifra. Si tratta di un’erosione sensibile, stimata oltre il 10% per il periodo in questione, su cui oltre alla mancata indicizzazione ha pesato anche il blocco degli scatti di anzianità attuata dal governo Berlusconi. Un danno tangibile quanto inaccettabile e che oggi finalmente vede l’intervento governativo: pochi giorni fa infatti la ministra Madia, insieme con il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell'Economia Padoan hanno firmato il decreto per lo stanziamento delle risorse necessarie al rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione.

Ecco i soldi: 2,5 miliardi dallo stato e altrettanti dalle regioni

Appena 2,5 miliardi di euro, la cifra destinata all'operazione, cifra ben lontana dalle originarie richieste dei sindacati che avevano stimato una base di 8 miliardi di euro per garantire il pareggiamento dei conti con tutte le categorie di dipendenti statali. La cifra risulta tuttavia in linea con l’intesa raggiunta tra governo e sindacati lo scorso 30 novembre per una manovra che vedrà l’impiego complessivo di 5 miliardi, di cui i restanti 2,5 miliardi a carico delle regioni. È un primo passo che avvia l'iter del provvedimento prima che gli aumenti salariali diventino realmente effettivi. Gli interessati si chiedono intanto quanto ancora dovranno aspettare prima di vedere l'atteso aumento in busta paga e soprattutto di quanti euro questo sarà.

Per i docenti circa 100 euro in più, ufficializzazione entro l’anno

Stando alle ultime dichiarazioni rilasciate dal ministro Valeria Fedeli al quotidiano Il Messaggero nell'intervista dello scorso 11 marzo stiamo parlando di un aumento medio di 85 euro che, nel caso del comparto Scuola “sono pochi”, ha ammesso. Fedeli ha tenuto ha tenuto a specificare che l'aumento in questione è da considerarsi “in media”, lasciando supporre delle differenziazioni tra categorie e comparti: ci saranno settori delle PA in cui l'aumento di stipendio sarà maggiore, altri dipendenti statali invece vedranno il proprio stipendio aumentare meno.

Per usare le parole della Fedeli insomma “è previsto un aumento medio di 85 euro” che saranno declinati poi sulle diverse professionalità” lasciando intendere che l'aumento mensile per i docenti potrebbe superare le €100. Per quel che riguarda le tempistiche adesso il decreto dovrà passare dalle Commissioni parlamentari prima di procedere con il rinnovo che si farà “probabilmente entro l'anno”, ha spiegato la ministra.