Un meccanismo complicato, è stato giudicato così quello relativo alla fase transitoria prevista dall'articolo 17 dello schema di decreto sulla formazione iniziale e il reclutamento dei docenti, un meccanismo complicato che, da qui al 2020/2021 dovrebbe permettere di assumere circa 80mila docenti precari attraverso un complesso intreccio di corsi-concorsi: invece di dire addio alle graduatorie, le graduatorie diventeranno quattro. Ed ecco perché, spiegato nei dettagli.

Ultime news scuola, sabato 18 marzo: la nuova graduatoria regionale di merito per i docenti abilitati

Partiamo dalla prima graduatoria, quella che riguarderà i docenti abilitati, coloro che hanno ottenuto l'abilitazione tramite Tfa o Pas e che sono attualmente iscritti in seconda fascia delle graduatorie di istituto: per loro è prevista una prova orale ('light', tenendo presente i concorsi già sostenuti in precedenza) di natura didattico-metodologica che, una volta superata, permetterà loro di entrare, entro l'anno scolastico 2017/2018 in una nuova e speciale graduatoria regionale di merito. Il risultato sarà quello di poter accedere direttamente al terzo anno del nuovo percorso triennale e all'immissione in ruolo, tenendo conto di una quota di posti loro riservata.

Riforma reclutamento, la seconda graduatoria per i docenti non abilitati con più di 36 mesi

La seconda graduatoria, anch'essa ad esaurimento come la prima, sarà riservata ai docenti non abilitati con più di 36 mesi di servizio entro il termine di presentazione delle domande: questi insegnanti dovranno sostenere un concorso speciale (semplificato) composto da prova scritta e orale che si svolgerà simultaneamente al concorso 2018.

Per loro, è prevista l'ammissione diretta al secondo anno del percorso triennale.

Terza graduatoria per i docenti neolaureati

La terza graduatoria, invece, sarà riservata a quei docenti neolaureati che, nell'arco di tempo della fase transitoria, avranno fatto i due anni della laurea magistrale per l'insegnamento e che siano riusciti a conseguire almeno 24 crediti formativi (CFU) in discipline 'antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche'.

Questi attenderanno un concorso ogni due anni, a partire dal 2018, dal quale uscirà la graduatoria che, però, non li immetterà in ruolo ma consentirà loro di frequentare il percorso triennale di formazione. Per questi ultimi, ben che vada, tra FIT e assunzione in ruolo con l'anno di prova, la stabilizzazione arriverà solamente nel 2024...