Novità sulla Scuola, in particolare mobilità dei docenti, sulla chiamata diretta e sulle assegnazioni provvisorie per l'anno 2017/2018, sono state annunciate da Valeria Fedeli nell'intervista rilasciata qualche giorno fa al quotidiano Il Messaggero. Proprio la mobilità è stata l'incubo dei docenti negli ultimi anni scolastici e il ministro riconosce che i problemi sono stati evidenti. Ma la Fedeli promette che da settembre ci sarà maggiore stabilità anche per via dell'organico di diritto che andrà costituendosi nella scuola. Solo per il prossimo anno sarà prevista la deroga al blocco di tre anni della mobilità.

Ma si tratterà comunque di una mobilità parziale, non sulla totalità dei posti ed esprimibile solo volonariamente. Ma anche le operazioni sulle assegnazioni provvisorie saranno effettuate con maggiore rigore.

Mobilità scuola 2017: le novità annunciate dalla Fedeli sulla chiamata diretta dei docenti

Le modifiche alla chiamata diretta dei docenti della scuola per il prossimo anno dovranno essere condivise con i sindacati. In particolare, la trattativa sta andando avanti su quelli che dovranno essere i requisiti (al momenti si parla di diciannove rispetto ai 36 dello scorso anno) che saranno richiesti ai docenti. Ma, in contrapposizione alle parole del ministro Fedeli, la Repubblica dell'edizione di Palermo scrive del caso dei docenti della Sicilia che sono emigrati nelle scuole del Nord per rispondere all'assunzione e che difficilmente potranno tornare ad insegnare nelle loro residenze.

Infatti, la mobilità 2017/18 dovrà tener conto dei posti disponibili e nelle scuole dell'isola si registrano pochi pensionamenti.

Assunzioni da concorso e mobilità docenti scuole Sicilia 2017: ecco i numeri

A rischio, pertanto, saranno per l'anno 2017 sia le assunzioni in ruolo dei docenti che i rientri di quelli assunti negli scorsi anni ed esiliati.

Infatti, dati alla mano, sono circa diecimila gli insegnanti siciliani assunti con il piano della Buona scuola, cinquemila dei quali sono dovuti andare ad insegnare in altre regioni, soprattutto al Nord. Alcuni, grazie alle assegnazioni provvisorie, sono rientrati in Sicilia, ma solo per l'anno scolastico in corso. Dal 1° settembre prossimo dovranno tornare nelle scuole di servizio.

E i posti nelle scuole siciliane scarseggeranno in quanto i pensionamenti sono in tutto 1.507. Considerando che il 60 per cento dei posti lasciati liberi dai docenti in pensione andrà ai vincitori del concorso 2016 (ovvero 904 cattedre), solo il 30 per cento sarà riservato alla mobilità (452 in tutto) ed il 10 per cento ai passaggi di ruolo o di cattedra (151 posti).