Gli italiani credono ancora nel valore simbolico del primo maggio. Nonostante la disoccupazione nel bel paese si assesti ad aprile all’11,5 %, e quella giovanile superi il 35%, i cittadini credono che abbia ancora senso la festa del Lavoro. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio effettuato da Index Research per ABTG, società specializzata nella formazione finanziaria personale. L’istituto di ricerca ha rilevato come il 64,8% delle persone che hanno concesso l’intervista credano che abbia ancora senso la festa dei lavoratori. Solamente il 20,4% è convinto che la ricorrenza abbia perduto il suo significato originario.

La disoccupazione

Al campione intervistato è stata chiesta un’opinione anche rispetto alle cause della disoccupazione. La maggioranza delle persone, ovvero il 54,1% di coloro che hanno risposto alla domanda, è convinto che la causa sia da rintracciare nel sistema paese, che non riesce ad attrarre gli investimenti, e nella difficoltà nell’accesso al sistema creditizio. Solamente il 23% degli intervistati crede che il problema della mancanza di lavoro di una parte degli italiani sia dovuto alle eccessive tutele di chi ha già un lavoro rispetto alle persone che lo cercano. Infine l’11,8% delle persone crede che la causa della disoccupazione sia da ricercare nella scarsa inclinazione degli italiani al cambiamento e all’accettazione della modernità.

La tecnologia

Index Research ha rilevato come esista nel campione intervistato una certa preoccupazione rispetto alla diffusione della tecnologia nel processo produttivo. L’istituto di ricerca ha chiesto agli intervistati se lo scenario di una tecnologia che costringerà a cambiare il modo di pensare il lavoro rappresenti una minaccia oppure un’opportunità.

Il 49,3% crede che l’avanzamento della tecnologia sia una minaccia, mentre il 40,1% crede che sia un’opportunità. Il 10,6% non sa o non risponde. Alcuni fenomeni che riguardano la tecnologia, come l'avanzamento della robotica o la rete globale non sono visti con favore da molti italiani, che invece ne rilevano le connotazioni negative.

Il valore della professione rispetto alla produzione del denaro

Plebiscito infine rispetto al ruolo della professione rispetto alla creazione di ricchezza. Lo ritiene l’85% degli intervistati. Solamente il 6% crede che si possa accumulare denaro attraverso attività extra professionali.