La Legge 104 è sempre stata oggetto di discussioni e fonte di dubbi. Accanto a chi ricorrere agli benefici riconosciuti dalla stessa in maniera legittima c'è anche chi, illegittimamente, fa uso e abuso di questa Legge, accaparrandosi dei privilegi non sempre dovuti di diritto. A Sanremo per esempio a finire sotto inchiesta è stato proprio un dirigente dell'ASL, il quale invece di assistere la madre disabile, per la quale godeva di giorni di permesso retribuito, visitava i pazienti nel suo studio privato. Un fatto che, purtroppo, non rimane un caso isolato in Italia.

Per molti infatti la legge in questione trattata rappresenta un espediente, una scorciatoria per accorciare i tempi e godere di concessioni che legittimamente non sarebbero loro riconosciuti.

Sulla possibilità di usufruire delle suddette agevolazione in particolare si è interrogata ieri Michela, una lettrice di Orizzonte Scuola, docente di ruolo sul sostegno nella Scuola secondaria di secondo grado. A Giovanna Onnis, autrice del quotidiano on-line dedicato ai docenti, dirigenti e personale amministrativo delle scuole italiane (ormai diventato un punto di riferimento nel mondo della scuola), la docente ha chiesto se, grazie all'invalidità non rivedibile riconosciuta al marito dalla Legge 104 art.

3 comma 1 (e pari all'80%), lei avrebbe far potuto valere un diritto di precedenza una volta fatta richiesta di trasferimento.

Il desiderio di Michela, nello specifico, è quello di tornare ad insegnare nella propria città di residenza e, proprio per questo motivo, prima di presentare domanda, voleva avere ben chiare tutte le opzioni e le possibilità di cui potrebbe usufruire legittimamente.

Purtroppo però la risposta dell'esperta non ha dato un esito positivo.

Secondo la Onnis, infatti, alla docente non spetterebbe nessuna precedenza. Per assistere il coniuge disabile, ed usufruire conseguentemente della precedenza al trasferimento legala alla Legge 104, è necessaria la "connotazione di gravità certificata dall’art.3 comma 3 della legge 104".

L'invalidità riconosciuta al marito di Michela dall' art. 3 comma 1 dunque non riconoscerebbe alcuna precedenza in questo caso.

Ma cos'è la connotazione di gravità certificata?

Il suo riconoscimento è legato al rilascio del "certificato di handicap in situazione di gravità" da parte della Commissione medica dell'ASL. Quest'ultima, a sua volta, dopo un'attenta valutazione del caso, valuta e decide se riconoscere al soggetto lo stato di handicap in situazione di gravità (secondo appunto quanto stabilito dall'art. 3 comma 3 della Legge) o se invece riconoscere lo stesso senza la connotazione di gravità. Ricordiamo che la situazione di gravità sussiste quando la minoranza è tale da rendere "necessaria l'assistenza permanente, continuativa e globale", poichè in questi casi il livello di autonomia dell'invalido è tale da inficiare i suoi rapporti nella sfera individuale e in quella relazionale.