Resta labile il confine tra i disoccupati in età avanzata che potranno usufruire dell'APE sociale e coloro che invece resteranno esclusi dalla misura. Il DPCM recentemente firmato dal Premier Gentiloni e di prossima pubblicazione presso la Gazzetta Ufficiale ha infatti delineato le regole di accesso all'APE sociale per i lavoratori dipendenti che si trovano ad aver perso il lavoro dopo aver compiuto il 63mo anno di età. Vediamo insieme quali sono i vincoli da possedere per poter beneficiare della nuova misura di accompagnamento alla pensione.

Pensione anticipata e APE sociale: i requisiti per i disoccupati

Partiamo dai due criteri guida per l'accesso all'APE sociale in stato di disoccupazione: il lavoratore dovrà aver maturato almeno 63 anni di età e 30 anni di contribuzione. Lo strumento di flessibilità previdenziale consentirà quindi di poter entrare nelle tutele dell'Inps con un anticipo massimo di tre anni e sette mesi. Per quanto riguarda invece la condizione lavorativa, rientreranno tra i beneficiari della misura coloro che si trovano al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi in uno stato di disoccupazione per licenziamento (che può risultare anche in forma collettiva), oppure per dimissioni (che però devono risultare per giusta causa o consensuali in caso di ricorso alla conciliazione prevista obbligatoriamente dall'attuale normativa).

Allo stesso tempo, bisognerà poi aver esaurito integralmente anche i sussidi di disoccupazione (Naspi, Asdi o trattamenti speciali).

I lavoratori esclusi dalla misura

Per quanto concerne invece il problema dei lavoratori in età avanzata che non potranno fruire della misura, il riferimento va proprio ai vincoli decisi dal legislatore per individuare la platea dei potenziali beneficiari.

Restano infatti esclusi coloro che risultano in disoccupazione mentre hanno sottoscritto un contratto a termine. L'unico beneficio di cui potranno fruire è quindi la Naspi, ma a seconda dell'età e della posizione specifica non è detto che questa risulti sufficiente per poter raggiungere i requisiti ordinari di pensionamento, con il rischio di avere un periodo scoperto sia dalle tutele assistenziali che previdenziali.

Un altro punto da evidenziare è quello dei lavoratori autonomi, che una volta cessata la propria attività non potranno purtroppo fruire dell'APE sociale. Stessa sorte toccherà poi a chi aveva sottoscritto un contratto CO.CO.CO, avendo come unica prospettiva di tutela la Dis-Coll.

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