Torniamo ad aggiornare le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" ripartendo dall'analisi pubblicata nel pomeriggio di ieri da Orietta Armiliato nel Comitato OD Social. Si parte dal mancato arrivo dei decreti attuativi, che hanno caratterizzato il clima di attesa vissuto in queste ultime settimane da chi si trova a confrontarsi con la rigidità dei parametri di pensionamento. Non sono comunque mancate questioni degne di nota, a partire dal cumulo contributivo, sul quale il Comitato "ha rilevato l'ingiustificata ed assurda preoccupazione di molte donne circa la possibilità di impiego dei fondi residui del cd.

"Contatore" a copertura della possibile estensione anche alle donne che desiderano scegliere l'Opzione Donna e degli Esodati". A tal proposito, Armiliato ha ribadito "la cristallizzazione del diritto stesso, confermato da Inps proprio in questi giorni". Un diritto soggettivo, tale per cui i fondi stanziati devono risultare necessariamente impiegati per lo scopo preposto.

Pensioni anticipate e lavori di cura: attesa per la Fase 2 del confronto

Un'altra considerazione riguarda invece il confronto in partenza nella prima parte di aprile sulla c.d. FASE 2 della riforma previdenziale, all'interno della quale si approfondirà il tema del lavoro di cura svolto dalle donne sia in ambito familiare che fuori da casa propria.

"Ci siamo confrontate sulla misura dell'Ape considerando la possibilità di una sua possibile espressione mirata alla platea femminile proprio per venire incontro ai conosciuti bisogni delle donne che hanno visto allungarsi di quasi dieci anni la possibilità di pensionamento". Sullo sfondo resta anche la mancata prosecuzione di Opzione Donna, che in precedenza rappresentava "l'unica strada percorribile per anticipare l'uscita dal mondo del lavoro e/o garantire un reddito certo a chi, oramai quasi sessantenne, è rimasta senza lavoro con l'acclarata impossibilità di riuscire a re-impiegarsi".

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