Mentre si resta in attesa degli altri decreti attuativi della prima fase di riforma Pensioni dopo la firma del decreto sull'Ape sociale e in vista degli interventi previsti per la seconda fase sulla quale è stato già aperto il tavolo di confronto tra il governo e i sindacati, interviene sulle politiche previdenziali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Fondamentale, secondo il Quirinale, una corretta impostazione del sistema pensionistico per il raggiungimento del benessere collettivo.

Il presidente Mattarella parla di riforma pensioni e welfare

"Una valutazione dell'idoneità delle politiche previdenziali nel raggiungere obiettivi di benessere collettivo - ha detto il Capo dello Stato - diventa essenziale". Le politiche previdenziali costituiscono per Mattarella un banco di prova determinante per la valutazione del welfare. "Nella pianificazione e nella gestione della previdenza s'intrecciano - ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica - considerazioni di carattere demografico, sociale ed economico, il cui risultato costituisce - ha sottolineato - un banco di prova dell'appropriatezza del nostro welfare". Le dichiarazioni del Capo dello Stato sul sistema pensionistico rilanciate dall'Adnkronos sono contenute in un messaggio inviato oggi in occasione dell'ottava edizione del Forum in Previdenza al presidente della Cassa nazionale di previdenza dei commercialisti, Walter Anedda.

'Equità tra generazioni per sostenibilità economica e sociale'

"Sulla possibilità di vincere la sfida posta da una richiesta di equità tra le generazioni - ha sottolineato il presidente Mattarella concludendo il suo messaggio - passa la sostenibilità economica e sociale di tutte le democrazie, anche della nostra". Queste le ultime dichiarazioni del presidente della Repubblica sulla questione previdenziale mentre a Palazzo Chigi si lavoro per mettere a punto i decreti attuativi dell'Anticipo pensionistico volontario per gli over 63 e della Quota 41 per i lavoratori precoci don disabilità, che assistono a parenti ammalati, che sono impegnati in lavori gravosi.

A sollecitare il provvedimento per la Quota 41 che consentirebbe l'accesso al pensionamento con quarantuno anni di anzianità contributiva il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano, del Partito democratico, già autore di un apposito disegno di legge (il ddl 857) su questa formula di pensionamento insieme ad altre soluzioni per la pensione anticipata proposte.