Le news sulle Pensioni aggiornate ad oggi, venerdì 14 aprile, si riferiscono alla possibile finestra più ampia per i lavoratori precoci e per coloro richiedenti l'Ape sociale, la variante gratuita (o agevolata) dell'anticipo pensionistico, che dovrebbe partire dal 1° maggio. A riferirlo è il quotidiano "La Stampa". Nella giornata di ieri, intanto, l'agenzia Adnkronos, come riporta Wall Street Italia, ha evidenziato che, all'interno dell'Ape volontaria, la banca potrebbe negare il prestito al pensionando che ne fa richiesta.

Quota 41 lavoratori precoci, franchigia di 12 mesi

Si va verso lo "sconto" richiesto dai sindacati durante gli ultimi tavoli di confronto con il governo: 12 mesi di franchigia per i lavoratori precoci che vogliono accedere a quota 41 e gli altri lavoratori che rientrano nei requisiti per accedere all'Ape sociale, l'anticipo pensionistico gratuito. A conti fatti, ciò significa che i 6 anni continuativi richiesti in precedenza, potranno diventare 7. Chi dunque, negli ultimi 7 anni di lavoro, dimostra di aver svolto per 6 anni un'attività usurante, avrà diritto all'Ape sociale. Se un lavoratore precoce, vale a dire una persona che ha maturato 12 mesi di contributi entro i 19 anni di età, è impegnato nelle attività usuranti inserite nel testo della Legge di Bilancio per il 2017, ha diritto alla pensione anticipata quota 41 senza necessariamente aver lavorato negli ultimi 6 anni in maniera continuativa, con una franchigia, come detto in precedenza, pari a 12 mesi.

La novità delle ultime ore non ferma però la categoria, che sulla propria pagina ufficiale Facebook "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" ha confermato la presenza per il prossimo 11 maggio a Roma, in piazza Montecitorio, per protestare contro il governo. L'obiettivo, ricordiamo, rimane quota 41 per tutti.

Ape volontaria, la banca può rifiutare il prestito

Fino ad oggi non ha trovato lo spazio che meritava la notizia rilanciata dall'agenzia Adnkronos e ripresa ieri da Wall Street Italia, in riferimento all'Ape volontaria. Un'eventualità che si presenterebbe soltanto qualora il richiedente, cioè il lavoratore che richiede l'anticipo pensionistico, risulti - per la banca - inserito all'interno degli archivi della centrale rischi, abbia subito pignoramenti o, in caso ultimo, l'importo dell'Ape con le altre rate superi il 30 per cento dell'assegno previdenziale.

Intanto, dei decreti attuativi ancora non vi è traccia. Indiscrezioni giornalistiche, nei giorni scorsi, avevano ipotizzato la pubblicazione dei Dpcm entro il fine settimana pasquale, ma ad oggi, venerdì 14 aprile, le notizie a riguardo non sono positive, anzi. Si va dunque verso lo slittamento di un'altra settimana, con la data del primo maggio che si avvicina a grandi passi. Il Governo riuscirà a rispettare la promessa sulla partenza dell'Ape per l'inizio del prossimo mese?