Non proprio ottimisti i titoli di alcuni quotidiani oggi in edicola dopo l'incontro di ieri tra sindacati e governo sulla riforma Pensioni. Mentre prende il via la discussione sulla fase due si attendono ancora i decreti attuativi della fase uno, in particolare i decreti per l'Anticipo pensionistico sociale e volontario e per la Quota 41 precoci (ma non per tutti).

Pensioni, a rischio rinvio l'Anticipo pensionistico

"Ape, la partenza rischia di slittare", titola il Corriere della Sera spiegando che la nuova formula di pensione anticipata introdotta in via sperimentale probabilmente non partirà dal primo maggio, anche se l'esecutivo continua a dare rassicurazioni in merito ai tempi malgrado dei decreti attuativi ancora non si vede nessuna traccia.

I decreti della presidenza del consiglio dei ministri che dovranno attuare la prima parte di riforma pensioni varata dal Governo Renzi sono alla firma. Ma non basteranno i decreti. Come spiega il Corriere della Sera servirà poi il parere favorevole del Consiglio di Stato e la registrazione alla Corte dei Conti. Potrebbe essere necessaria anche una circolare dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale. Inoltre, per quanto riguarda l'Anticipo pensionistico volontario dovranno essere stipulate delle convenzioni con le banche che dovranno erogare l'anticipo finanziario sulla pensione e le assicurazioni che dovranno garantire sul prestito.

L'esecutivo rassicura, i sindacati sono preoccupati

Una vera e propria corsa contro il tempo per l'attivazione dell'Ape entro il primo maggio.

I sindacati hanno espresso preoccupazione, mentre l'esecutivo ha rassicurato sui tempi. L'Ape partirà il 1° maggio", ha assicurato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti ieri nella conferenza stampa convocato dopo l'incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Poco ottimismo circa il rispetto dei tempi anche sulle colonne de Il Messaggero: "Pensioni anticipate, stretta sulle uscite, incertezza sui tempi", uno dei titoli dedicato alla questione previdenziale ancora al centro del dibattito politico, economico e sindacale dal quotidiano romano cha parla di "criteri rigidi per lavori usuranti e disoccupati".

Non si sa ancora come andrà a finire, di certo c'è che il governo è in evidente difficoltà sull'attuazione della prima parte di riforma pensioni. Intanto, il 13 aprile, è in programma il nuovo incontro tra l'esecutivo e le parti sociali per discutere delle proposte sulla governance dell'Inps.