Sull'attuazione della prima fase di riforma Pensioni il Governo Gentiloni è ancora in difficoltà, non è per niente un buon segno per il procedere del confronto sulla seconda fase. Ad oggi non sono stati ancora emanati dalla presidenza del consiglio dei ministri i decreti attuativi dell'Anticipo pensionistico volontario e dei benefici per i lavoratori precoci, cioè la Quota 41 ma non per tutti, solo per i lavoratori disabili, che assistono familiari ammalati o che svolgono lavori gravosi. L'Ape volontario dovrebbe entrare in vigore dal primo maggio come prevede la legge di Bilancio 2017.

Ma è chiaro che ormai i tempi non saranno rispettati, anche perché ammesso che entro domani il premier Paolo Gentiloni firmi il decreto attuativo restano poi da siglare gli accordi con le banche e le assicurazioni.

Ape volontario e Quota 41, importante decisione del Consiglio di Stato

E' dunque "inevitabile"ormai che il regolamento sulla nuova pensione anticipata con la formula del prestito previdenziale ventennale erogato dalle banche e la Quota 41 per i lavoratori precoci entreranno in vigore dopo il termine del primo maggio già fissato dalla legge di Bilancio 2017, tuttavia dovrà essere riconosciuta la decorrenza retroattiva per permettere alle persone interessate di poter beneficiare dei trattamenti previdenziali dal termine fissato dalla legge appunto al 1° maggio.

Lo ha scritto oggi il Consiglio di Stato nel parere espresso sulle misure introdotte con la manovra economica e finanziaria del Governo Renzi e in via di attuazione da parte del Governo Gentiloni.

Pensioni, i sindacati criticano il governo per i ritardi sui decreti attuativi

Critici sui ritardi del governo i sindacati. "I ritardi accumulati nell’emanazione del Dpcm attuativo dell’Ape sociale - ha dichiarato in una nota Domenico Proietti, segretario confederale Uil - potevano e dovevano essere evitati.

C’è un’attesa significativa tra i lavoratori - ha sottolineato Domenico Proietti - che deve essere corrisposta anche attraverso un’informazione ampia e diffusa, al fine - ha proseguito il dirigente sindacale - di rendere esigibili le importanti novità in direzione della flessibilità e dell’equità, introdotte nel sistema". L'Unione italiana dei lavoratori invita quindi l'esecutivo "a non perdere ulteriore tempo - ha detto il sindacalista della Uil - e pubblicare il decreto al più presto".