Dopo il nostro ultimo aggiornamento sui lavoratori esclusi dall'8va salvaguardia torniamo a concentrarci sui decreti attuativi in arrivo e sulle altre misure di flessibilità previdenziale, come la Quota 41 dei lavoratori precoci, l'anticipo pensionistico (APE) e la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA). Per tutti e tre i provvedimenti il punto di svolta è rappresentato dai decreti attuativi, attesi ormai da settimane e finalmente in dirittura d'arrivo. A confermare la prossima chiusura della vicenda è il Prof. Marco Leonardi, Consulente del Governo per la materia previdenziale.

Il tecnico ha ribadito recentemente che i DPCM sarebbero infatti pronti e procederanno il loro percorso tramite l'istruttoria al Consiglio di Stato. Nel frattempo sono arrivate importanti novità sia riguardo i contenuti delle misure di tutela legate all'Inps, sia per quanto concerne la rendita anticipata dei fondi pensione. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni flessibili e Quota 41: gli ultimi aggiornamenti per i lavoratori precoci

Partiamo dai lavoratori precoci e dalla nuova Quota 41 prevista in Legge di Bilancio 2017. Dalle ultime conferme, la platea dei potenziali beneficiari resterà confinata nel perimetri dei requisiti di legge, pertanto bisognerà aver maturato almeno 12 mesi di versamenti per periodi di lavoro effettivi prima di aver compiuto il 19mo anno di età.

Ma a preoccupare maggiormente è il secondo vincolo, che prevede il riconoscimento di alcune condizioni di tutela legate allo stato di disoccupazione ed all'attività svolta. Nel primo caso bisognerà aver interrotto il rapporto per licenziamento o giusta causa e avere terminato tutte le prestazioni di legge (come la Naspi) da almeno tre mesi.

Per quanto riguarda invece coloro che sono inseriti nelle categorie dei lavori rischiosi, pesanti o usuranti, l'attività dovrà risultare svolta per almeno gli ultimi sei anni ed in via continuativa.

Pensioni anticipate, le novità in arrivo per APE e RITA

Anche per quanto concerne l'anticipo pensionistico sembrano potersi confermare i limiti già anticipati nelle ultime indiscrezioni di stampa: come avviene per la quota 41, le uscite dell'APE saranno contingentate dalle risorse messe effettivamente a disposizione anno per anno.

Di conseguenza l'Inps istituirà una graduatoria e garantirà l'accesso sulla base dell'effettiva situazione riscontrata, dando precedenza ai lavoratori disoccupati e successivamente a coloro che hanno invalidità o persone a carico. Per quanto concerne RITA, le ultime novità arrivano da una nuova circolare Covip (risalente allo scorso 22 marzo), che ha definito il perimetro della misura. Per poterne fruire sarà necessario aver ottenuto la certificazione dei requisiti APE dall'Inps ed aver cessato il rapporto di lavoro, ma la misura potrà anche essere alternativa al prestito pensionistico. Sarà quindi il lavoratore ad effettuare delle valutazioni di convenienza, trovando una soluzione di equilibrio rispetto ai costi effettivi, mentre il montante previdenziale in riduzione continuerà comunque a rivalutarsi fintanto che resterà accantonato nel fondo pensione.

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