Cambia ulteriormente la Scuola con il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Il percorso di riforma scolastica tracciato dal Governo Renzi nel 2015 con la Buona scuola ha subito ulteriori modifiche con l'approvazione degli otto dei nove decreti attuativi di alcuni giorni fa dell'Esecutivo Gentiloni. Ma, soprattutto in considerazione della transitorietà del contratto sulla mobilità dei docenti del 2017 e in vista dei rinnovi dei contratti statali, il ministro Fedeli, in un'invervista rilasciata a Repubblica, fa intendere che si sia solo all'inizio di un percorso che porterà ad ulteriori novità nel prossimo anno.

E, dunque, contratto, mobilità, assunzioni dei docenti tramite concorso, continuità didattica e la riforma 0-6 solo gli argomenti maggiormente dibattuti dal ministro nell'intervista.

Concorso scuola 2018 e assunzioni docenti: fomazione e apprendimento

Gli otto decreti approvati rappresentano le parti più di qualità e innovative nella riforma della scuola con un obiettivo centrale: quello della continuità didattica. A tal proposito, il ministro Fedeli sottolinea l'importanza della delega 0-6 anni che istituzionalizza il primo percorso di studi togliendo gli ostacoli incontrati finora, a seconda della provenienza territoriale o di famiglia. Il decreto 0-6 avrà, pertanto, come obiettivo quello di restituire le pari opportunità a tutti gli alunni.

Apprendimento e formazione sono, poi, gli stessi cardini sui quali si baseranno le assunzioni dei docenti con il concorso del 2018. Infatti, i laureati che vi accederanno e che lo vinceranno, entreranno in un percorso non più di precariato, ma di tirocinio e di formazione di tre anni, retribuito, con assunzione di ruolo in caso di valutazione positiva.

Un percorso che, secondo Fedeli, è ben differente da quello intrapreso finora dagli aspriranti docenti: infatti, per potersi abilitare, i futuri insegnanti erano costretti a pagarsi l'abilitazione.

Mobilità docenti scuola 2017 e rinnovo contratti statali: quale soluzione?

Oltre ai decreti attuativi della Buona scuola, Fedeli ha parlato anche del contratto sulla mobilità siglato definitivamente l'11 aprile 2017 sulla base dell'accordo già raggiunto a fine 2016.

Il ministro puntualizza, però, che la mobilità delineata dal contratto sarà valida solo ed esclusivamente per il 2017. "Si rimetterà in moto - afferma Fedeli - solo una parte dei trasferimenti dei docenti a seconda dell'organico di diritto che il Miur metterà a disposizione per il prossimo anno scolastico. Si dovrà verificare se saranno disponibili delle cattedre laddove ne verrà fatta richiesta". Emerge, chiaramente, che la mobilità 2017 sarà uno strumento per attenuare tutte le difficoltà che si sono avute l'anno scorso. Pertanto, secondo quanto affermato da Fedeli, quando si affronterà il rinnovo dei contratti del personale della scuola si partirà con le idee chiare. "Rinegoziare contrattualmente ogni anno la mobilità non assicura - ha detto il ministro - quella continuità didattica della quale hanno bisogno gli studenti.

La legge sulla Buona scuola aveva, a ragione, indicato i tre anni di permanenza dopo l'entrata in ruolo. Date le difficoltà emerse successivamente nella mobilità dei docenti e le assegnazioni provvisorie con l'abbattimento del vincolo triennale, è stato utile firmare il contratto sulla mobilità. Ma con limite temporale al 2017".