Assunzioni di nuovi docenti nella Scuola, stipendi degli insegnanti e merito: il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ne parla in un'intervista concessa ad Alessandro D'Avenia, insegnante e scrittore, pubblicata da La Stampa. Fedeli spiega l'idea che ha di come possa cambiare la scuola all'indomani dell'approvazione dei decreti attuativi della riforma operata dalla legge 107 del 2015, ad iniziare dalla formazione e dal reclutamento dei docenti che riguarderà sia i nuovi laureati, che gli insegnanti precari storici iscritti alle varie graduatorie, ad esaurimento e d'istituto.

Per il ministro Fedeli, il reclutamento dei docenti della scuola è un punto di svolta sul quale farà molto affidamento per ridare dignità alla professione.

Concorso docenti scuola 2018, precari Gae e graduatorie istituto: formazione e stipendio

I nuovi docenti, vincitori del concorso del 2018, saliranno in cattedra solo dall'anno scolastico 2021/2022. Ma il tempo, secondo la Fedeli, sarà necessario per immettere in ruolo insegnati maggiormente formati, più motivati e che siano stati valutati per il modo in cui staranno in classe. A partire dai docenti che hanno vinto l'ultimo concorso e che necessitano della stabilizzazione. I nuovi docenti, poi, inizieranno a prendere lo stipendio fin dal primo anno di tirocinio (600 euro lordi che, dal secondo anno potranno integrare con le supplenze, mentre dal terzo prenderanno la retribuzione spettante per le supplenze annuali).

Tuttavia, la formazione sulla digitalizzazione e sulle innovazioni costringerà anche i docenti già di ruolo ad un piano formativo straordinario.

Valutazione merito docenti scuola 2017: test Invalsi

Nuovo concorso a parte, gli argomenti della valutazione del merito e della retribuzione dei nuovi docenti sono stati i più dibattuti da D'Avenia e Fedeli.

Il ministro, nello specifico, difende la scelta di aver confermato i test Invalsi come documento di valutazione delle scuole, ma anche delle responsabilità dei singoli insegnanti. Ed è proprio sull'Invalsi che si costruisce lo strumento di valutazione dei docenti. Sulla retribuzione dei futuri insegnanti nei tre anni di formazione, D'Avenia ricorda la sua esperienza di abilitazione presso la Ssis per l'insegnamento.

Seicento euro mensili lordi sono troppo pochi per chi ha già sostenuto le spese di cinque anni di università e si dovrà ritrovare a formarsi per altri tre. Ma il ministro Fedeli ribatte sul risultato finale del percorso: se l'aspirante docente otterrà la valutazione positiva al termine del percorso formativo, avrà il posto sicuro in cattedra. Su questo, il ministro chiede ai futuri docenti di fare qualche sforzo: "Camperanno come si campava prima".