A quale età è prevista l'uscita con la pensione anticipata, in vista degli aumenti della speranza di vita e, pertanto, dell'allontanarsi del requisito anagrafico? Con la previsione di pochi giorni fa dell'aumento di quattro mesi (o, addirittura di cinque) dell'età per la pensione, si aggiornerà non solo l'uscita per la pensione di vecchiaia (si arriverebbe nel 2065 a 71 anni e tre mesi), ma anche quella relativa alla pensione anticipata. Soprattutto per le generazioni più giovani, ovvero per i contribuenti che abbiano iniziato a versare contributi in data successiva al 31 dicembre 1995 (e che, dunque, ricadono nel sistema contributivo puro), il prepensionamento potrà avvenire in presenza di venti anni di contributi a una determinata età che, per tutto il 2017 e per il 2018, è fissata a 63 anni e tre mesi.
Pertanto, quest'anno potranno uscire i contribuenti che sono nati entro il 1° giorno di ottobre del 1952. La stessa data, ma con un anno in più (1953) per chi andrà in pensione anticipata l'anno prossimo.
Pensioni anticipate dal 2016 al 2030: i requisiti di uscita dell'età
Particolare attenzione, però, dovranno fare i contribuenti al primo assegno di pensione che percepiranno per rientrare nella pensione anticipata del meccanismo contributivo puro: l'importo, infatti, dovrà essere di almeno 2,8 volte superiore a quello della pensione sociale (nel 2017 è fissato a 448,07). Con i quattro mesi in più previsti dal 2019, si potrà andare in pensione anticipata a 63 anni e 11 mesi: ne beneficeranno i nati prima del 1° febbraio del 1956 (è sempre il primo giorno del mese il limite) per il 2019 e lo stesso giorno del 1957 per il 2020.
I quattro mesi in più del 2020 e 2021 secondo l'andamento anagrafico dell'Istat, porteranno la pensione anticipata a 64,2: l'uscita è prevista per i nati gli inizi di novembre del '58 e del '59. Nel 2023 e 2024 l'uscita anticipata si avrà a 64,5, con limiti delle date di nascita a maggio del '61 e lo stesso mese del '62. Dal 2025/2026 l'uscita è prevista a 64 anni e 8 mesi: ne beneficeranno i nati entro gli inizi di maggio del '62 e del '63.
Ancora tre mesi di ritardo dal 2027 al 2028, con pensione anticipata a 64 e 11 mesi: vi rentreranno i nati entro febbraio del '63 e del '64. Dal 2028 l'incremento dell'età per il prepensionamento slitta di due mesi al biennio, anziché di tre. Pertanto, fino al 2029 si andrà in pensione anticipata a 65 anni e 1 mese limitatamente ai contribuenti nati entro febbraio del '64 e del '65.
Uscita pensione anticipata da lavoro: quali requisiti dal 2030 al 2050?
Secondo i calcoli dell'Istat, dunque, gli incrementi dell'età per la pensione anticipata fino al 2050 si manterrà di due mesi ogni 2 anni. Pertanto, i successivi aggiornamenti anagrafici sono i seguenti:
- dal 2031-32 pensione anticipata a 65 anni e 3 mesi (nati entro il 1° ottobre del '66 per il 2031 e massimo il 1° ottobre del '67 per il 2032);
- dal 2033-34 uscita anticipata a 65,5 (inizio agosto del '68 e del '69);
- dal 2035-36 prepensionamento a 65,7 (giugno del '70 e del '71);
- dal 2037-38 a 65,9 (aprile del '72 e del '73);
- dal 2039-40 a 65,11 (febbraio del '74 e del '75);
- dal 2041-42 a 66,1 (dicembre del '75 e del '76);
- dal 2043-44 a 66,3 (ottobre del '77 e del '78);
- dal 2045-46 a 66,5 (agosto del '79 e dell'80);
- dal 2047-48 a 66,7 (giugno dell'81 e dell'82);
- dal 2049-50 pensione anticipata a 66,9 (aprile dell'83 e dell'84).