Potrebbero mancare pochi giorni alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dei decreti attuativi riguardanti le nuove misure previdenziali come l'Ape Sociale e il meccanismo di Quota 41 entrate in vigore con la Legge di Bilancio 2017. Interventi che sono stati estesi solo ad alcune categorie di beneficiari considerati più economicamente svantaggiati.

Domande di accesso entro il 15 luglio

Si tratta di migliaia di lavoratori che si apprestato a presentare domanda per l'accesso ai benefici previdenziali. Come già tanti sanno a causa dei ritardi nell'emanazione dei decreti attuativi le istanze dovranno essere presentate entro il 15 luglio mentre l'Istituto Nazionale di Previdenza avrà tempo fino al 15 ottobre per verificare tutte le domande ed inviare le certificazioni ai beneficiari.

A preoccupare di più è il fatto che saranno in migliaia a presentare le domande di accesso; cosa che potrebbe creare un ingorgo. Prima del mese di luglio, infatti, i lavoratori interessati dovranno verificare la propria posizione assicurativa che dovrebbe variare in base al soggetto e ciò renderebbe più complicata la procedura di certificazione.

Da ricordare, che migliaia di persone faranno ricorso all'ape Sociale. Si tratta degli ultra 63 enni che rientrano nelle categorie specificate nella Legge di Stabilità quali, disoccupati senza ammortizzatori sociali, lavoratori addetti alle mansioni usuranti, soggetti che hanno svolto lavori di cura e assistenza e gli invalidi al 74 %. Questi lavoratori, infatti, potranno beneficiare di un reddito ponte fino ad un massimo di 1.500 euro lordi mensili interamente a carico delle casse statali fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

A rischiare sono gli appartenenti al comparto scuola

A questi vanno aggiunti i lavoratori che hanno maturato almeno 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica che, invece, potranno richiedere la Quota 41 a condizione di aver iniziato la propria attività lavorativa almeno 12 mesi prima del compimento del 19 esimo anno di età anagrafica.

A rischiare, però, sono gli appartenenti al comparto scuola visto che, a causa dei ritardi accumulati nei decreti e il conseguente slittamento del termine per la presentazione delle domande di accesso non riuscirebbero ad usufruire del pensionamento anticipato alla data del primo settembre e, molto probabilmente sarebbero costretti a rimanere fermi alla cattedra per un altro anno.