I decreti attuativi su Ape e Quota 41 a favore dei lavoratori precoci sono ormai al vaglio della Corte dei Conti. La notizia che in tanti aspettavano dopo i ritardi accumulati nell'emanazione dei decreti che dovrebbero fornire tutti i chiarimenti sulle modalità di erogazione delle prestazioni disciplinate dalla Legge di Stabilità.

Altri nodi da sciogliere su Ape e Quota 41

Mentre i Dpcm giacciono alla Corte dei Conti, però il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano ricorda che molte categorie sono rimaste escluse dai benefici previdenziali e che occorrerebbero dei correttivi al fine di estendere le platee dei potenziali beneficiari.

All'Ape Sociale e al meccanismo di Quota 41, infatti, potranno accedere solo le categorie più economicamente svantaggiate quali i disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali da almeno tre mesi, i lavoratori che svolgono assistenza e cura ai propri familiari, gli invalidi al 74 % e gli addetti alle mansioni particolarmente gravose. Sono queste le categorie che potranno beneficiare delle misure previdenziali che, come stabilito dal Governo avranno decorrenza retroattiva sin dal primo maggio 2017.

Stando al parere dell'ex ministro del Lavoro, infatti, dovrebbero essere sciolti alcuni nodi come quelli riguardanti i commercianti che hanno cessato la propria attività e tutti coloro che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento e che non hanno avuto modo di erogare le varie indennità contro la disoccupazione.

Per i lavoratori che svolgono mansioni usuranti, invece, occorrerebbe un altra modifica che potrebbe allentare il requisito consistente nel fatto di aver svolto mansioni faticose per almeno 6 anni in via continuativa visto che rimarrebbero ancora esclusi gli appertenenti al comparto edile che molto spesso svolgono lavori saltuari e non rispetterebbero il requisito.

"Sull'Ape Sociale il ministro Poletti ci ha annunciato che siamo all'ultima curva. Ce lo auguriamo col cuore", ha detto il deputato del Partito Democratico ricordando che un ulteriore passo in avanti è stato compiuto visto che fra i lavori gravosi sono stati incluse altre categorie: gli educatori di asili nido, macchinisti di ferrovie, operai edili e infermieri che potranno accedere all'Ape Sociale e alla Quota 41.

Ape volontario, la procedura sarà più lunga

Quanto all'Ape volontario bisogna attendere ancora visto che il decreto dovrà passare ancora all'esame del Consiglio di Stato ched potrebbe suggerire ulteriori modifiche come già successo con l'Ape Sociale. Ciò lascia intuire che la procedura per l'attuazione del decreto sarà ancora più lunga.