"La Commissione Lavoro di Montecitorio ha svolto un indagine sull'impatto di genere della Legge Fornero e dei cambiamenti di tutta la scorsa legislatura. L'esito è drammatico per noi donne." Lo ha affermato il deputato del Partito Democratico Maria Luisa Gnecchi che continua a chiedere l'abrogazione delle disuguaglianze sull'aspetto previdenziale di uomini e donne.

Gnecchi: 'Valorizzare i lavori di cura'

Non solo questa richiesta nell'agenda del Pd: l'onorevole Gnecchi, infatti, chiede anche la valorizzazione dei lavori di cura svolti dalle lavoratrici nei confronti di parenti con disabilità grave.

"Valorizzare e tutelare i lavori di cura ai fini previdenziali venga trasformato in progetto concreto", ha affermato.

Intanto, continuano ancora le manifestazioni da parte delle lavoratrici scese nei giorni scorsi in piazza a Montecitorio assieme alla delegazione dei lavoratori precoci per chiedere un'ulteriore proroga del regime sperimentale donna che darebbe la possibilità a migliaia di lavoratrici di lasciare anticipatamente il lavoro dopo aver raggiunto almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati dai 35 anni di contributi effettivamente versati ma sarebbero costrette ad accettare un ricalcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo. In particolare, la proroga si concentrerebbe sulle lavoratrici nate dopo il 1957-1958 visto che in caso contrario rimarrebbero ancora penalizzate dalla norme rigide dettate dalla precedente Riforma Fornero.

Il sostegno del Movimento 5 Stelle

In sostegno del Comitato opzione donna è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle ed in particolare i senatori Enza Blundo e Sergio Puglia che hanno avanzato le loro richieste rendendo evidente la necessità di una proroga fino al 31 dicembre 2018. Una richiesta facilmente accettabile che non comporterebbe ulteriori oneri per le casse statali visto che, per la proroga verrebbero utilizzate le risorse rimaste inutilizzate l'anno precedente.

Un'ottima considerazione arriva anche dalla rappresentante del Comitato Opzione Donna Concetta Armiliato, anche lei in prima linea per la proroga del regime sperimentale donna: "Assunto che il nostro Comitato conta 2150 iscritti, anche se non tutti i membri partecipano attivamente, possiamo considerarci soddisfatti della partecipazione.

Ovviamente e come sempre non sono mancati attacchia e polemiche", ha spiegato. Resta solo da capire le prossime mosse che il Governo intenderà compiere sulle lavoratrici dopo aver reso operative le altre misure previdenziali.