Dopo lunghi mesi di attesa i decreti attuativi sull'Ape Sociale e sul meccanismo di Quota 41 sono stati finalmente firmati. Le misure, infatti, sono diventate operative dopo le attese da parte dei potenziali beneficiari che finalmente potranno presentare le domande di accesso.

Le misure sono operative

Si tratta di un primo passo fondamentale compiuto dal Governo in campo previdenziale dopo che la Riforma Fornero ha penalizzato la gran parte dei lavoratori italiani. L'ape Sociale e la Quota 41, però, prevedono la copertura previdenziale solo per determinate categorie di lavoratori.

Quindi, non resta escluso che potrebbero riaprirsi nuove parentesi sul tema previdenza al fine di estendere le misure ad una più ampia platea di beneficiari.

L'Ape Sociale, infatti, è la misura volta a grantire un reddito ponte fino ad un massimo di 1.500 euro lordi mensili alle categorie più svantaggiate fino al raggiungimento dei requisti per la pensione di vecchiaia. Il meccanismo di Quota 41, invece, consentirebbe l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi versati. Due misure inserite nella Legge di Stabilità 2017 rivolte esclusivamente ai disoccupati privi di ammortizzatori sociali, ai caregivers che durante l'attività lavorativa hanno assistito familiari con disabilità grave, agli invalidi al 74 % e agli addetti alle mansioni particolarmente faticose.

Ape e Quota 41, domande entro il 15 luglio

Si tratta di circa 35 mila lavoratori che potranno accedere all'Ape Sociale e altri 25 mila, invece, potranno beneficiare del meccanismo di Quota 41 per un totale di 60 mila lavoratori che entro il 15 luglio potranno presentare domanda di accesso anche se, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale avrà tempo fino al 15 ottobre per verificare i requisiti ed inviare le relative certificazioni ai potenziali beneficiari.

Come già tanti sanno, l'Ape Social è una misura in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018 per il quale lo Stato avrebbe stanziato circa 300 milioni di euro per il 2017 e altri 609 milioni di euro per il 2018. Tuttavia, si tratta di misure parziali visto che la maggioranza di lavoratori rimarrebbe esclusa dia benefici previdenziali concessi dalla nuova Legge di Bilancio.

Pertanto, uno spiraglio potrebbe riaprirsi anche a margine della Fase 2 del confronto con i sindacati che tuttora mirano all'estensione della Quota 41 a tutti i lavoratori rientranti nella categoria dei precoci.